«Contenti loro contenti tutti, non fanno l'accordo nel Lazio ma in Lombardia dove i 5 Stelle non esistono, ci vuole una grande fantasia». Loro sono ovviamente Pierfrancesco Majorino e il Pd che da ieri, con il voto a favore dei grillini residenti sul territorio al referendum on line lanciato da Giuseppe Conte, hanno firmato il patto giallorosso per le Regionali del 12-13 febbraio.
E il leader di Italia Viva Matteo Renzi, ieri al Teatro Parenti per il lancio della campagna di Letizia Moratti che corre per il Terzo Polo, fa il bullo (ma pure un appello last minute) con il centrosinistra: «Se il Pd vuole vincere appoggia la Moratti, se vuole perdere sta con i 5 Stelle, è un vantaggio per noi. Sappiamo che per noi è un'impresa molto difficile, ardua, ma per il Pd è addirittura impossibile, sta facendo di tutto per perdere queste elezioni come alle Politiche». Accanto a «donna Letizia» anche il leader di Azione Carlo Calenda che continua ad affondare il coltello: «L'accordo con il Movimento indebolisce il centrosinistra. In Lombardia hanno preso pochissimo e la gente sa perfettamente cosa vuol dire averli al governo di una città o di una Regione. Sono persone che sono contro le infrastrutture, contro il ciclo chiuso dei rifiuti. Vogliono questo i lombardi? Anche quelli di centrosinistra, dubito fortemente». E apre le porte a +Europa che da settimane suona ai dem il diktat «o noi o loro». «Penso che +Europa abbia le porte sempre aperte da noi -conferma Calenda al segretario nazionale Della Vedova dopo lo strappo tra Azione e +Europa alle Politiche -, è un partito liberal democratico». Lo spera anche Moratti: «Ho grande rispetto per +Europa, nella nostra coalizione ci sono i liberali, quindi c'è una forza che è molto in sintonia con loro, mi auguro che queste riflessioni politiche possano portare a una convergenza». E su patto Pd-M5S sostiene in linea con i leader del Terzo Polo che lo avrebbe «capito a Roma, dove i 5 Stelle sono forti, non qui.
L'elettorato è fatto da imprese e lavoratori che guardano al lavoro con grande senso di responsabilità. Politiche vicine alla decrescita felice non credo che in Lombardia possano attecchire». É una lotta per il secondo posto sul podio: tutti i sondaggi danno il centrodestra e il governatore Attilio Fontana in largo vantaggio.
Anche se Calenda spara: «Se viene sconfitto Fontana, crolla la Lega di Salvini e cambia la partita pure in Italia».
Tant' è. Gli iscritti al Movimento residenti in Lombardia hanno potuto esprimersi a favore del patto giallorosso ieri dalle 10 alle 22 sulla piattaforma on line «Skyvote». Il leader Giuseppe Conte alla vigilia si era espresso chiaramente: «Toccherà agli iscritti decidere se allearsi o andare da soli, con ovviamente minori chance di poter essere competitivi». A consultazione in corso l'ex ministro M5S Danilo Toninelli ha dichiarato: «Voto contro. Sono assolutamente in disaccordo, per il bene del M5S, per il fatto che non c'entriamo nulla con il Pd.
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