La riforma della Costituzione è di nuovo al centro del dibattito politico. Il “ddl premierato”, attualmente in discussione in commissione Affari costituzionali al Senato, consentirà di eleggere direttamente il presidente del Consiglio e si propone di dare una maggiore stabilità ai governi.
Gli aspetti giuridici e politici di quest riforma saranno discussi nel corso del convegno "Obiettivo Premierato: al centro volontà popolare e stabilità dei governi” che si terrà domani giovedì 28 marzo alle 11:00, nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro presso il Senato della Repubblica, in piazza Capranica 72 a Roma. L’evento, promosso dai gruppi parlamentari di Camera e Senato di Fratelli d’Italia in collaborazione con l’Ufficio Studi, sarà moderato dal giornalista Vittorio Macioce, editorialista del Giornale e vedrà la partecipazione di vari esponenti politici ed esperti. Interverranno il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il Presidente della Commissione Affari Costituzionali al Senato Alberto Balboni, il professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico e consigliere giuridico del presidente del Consiglio, Francesco Saverio Marini, e il professore ordinario di Diritto pubblico e consigliere del Csm, Felice Giuffré. Il convegno sarà introdotto da Marco Lisei, capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Affari Costituzionali del Senato e vedrà i saluti istituzionali del deputato Francesco Filini, responsabile del programma e coordinatore dell'Ufficio Studi, e dei capigruppi di Senato e Camera, Lucio Malan e Tommaso Foti.
"Domani al Senato organizziamo un convegno sul premierato per spiegare perché ci teniamo così tanto a questa riforma", ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, intervenendo ad Agorà, su Rai3. E ha aggiunto: "L'Italia, e non il centrodestra, ha un problema strutturale molto grave: l'instabilità. Troppi governi che durano troppo poco. E questo porta ad una scarsa credibilità del Paese a livello internazionale". Secondo il ministro,"il premierato significa che i cittadini decidono chi governa e comanda, chi sta in maggioranza e chi all'opposizione. È quello che succede per i sindaci e i presidenti di Regione.
Perché - si chiede Ciriani - allora non si può fare?". L'esponente del governo, il premierato ha, infine, invitato tutti "a non valutare quel che stiamo dicendo in base all'appartenenza politica ma in base all'interesse nazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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