Rissa alla Camera, scattano le sanzioni: al leghista Iezzi 15 giorni di stop

Sanzionati diversi deputati per la zuffa, la sinistra promette battaglia e prova a guadagnare visibilità: “Saremo in piazza per difendere l’unità nazionale”

Rissa alla Camera, scattano le sanzioni: al leghista Iezzi 15 giorni di stop
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Sono scattate le sanzioni per quanto accaduto ieri alla Camera dei Deputati. La rissa scoppiata in aula è stata al centro del dibattito delle ultime ore, con ripercussioni sui lavori di oggi sia a Palazzo Montecitorio che a Palazzo Madama. Nelle scorse ore il presidente Lorenzo Fontana ha reso nota la sanzione della censura con interdizioni di partecipare ai lavori parlamentari per un periodo di 15 giorni all'onorevole Iezzi. Il leghista è stato accusato di aver aggredito il grillino Donno con un pugno, anche se le versioni sono diametralmente opposte. Pene minori per gli altri deputati coinvolti: sospensione di 7 giorni per Amich, Cangiano, Furgiuele, Mollicone e Stumpo, 4 giorni per Donno, 3 giorni per Amendola e Candiani, 2 giorni per Scotto e Stefanazzi.

"Tengo a precisare che quanto accaduto nella seduta di ieri, nel suo complesso, debba essere gravemente stigmatizzato", le parole di Fontana dopo aver letto le sanzioni: "Il confronto politico tra posizioni diverse, anche su questioni politicamente e altamente divisive, non può mai trascendere nello scontro fisico, nell'offesa di altri ovvero nella violenza e quindi, per questo, nella lesione del decoro dell'Istituzione". Ma il clima di alta tensione non è svanito nel nulla, le opposizioni sono tornate ad attaccare sia l’Ufficio di Presidenza che la maggioranza. Secondo il Pd l’Ufficio di Presidenza non ha adottato nessun criterio di proporzionalità nel definire le giornate di interdizione dei deputati coinvolti, mentre per il M5s "siamo davanti alle sanzioni più vergognose ma soprattutto più pericolose che questo Parlamento credo abbia mai visto. C'è stata un'equiparazione imbarazzante che apre a dei precedenti come detto molto pericolosi".

Nella giornata di oggi nessuna zuffa, nessuno scontro fisico, ma non sono venuti meno i momenti elettrici. La sinistra ha dato vita a cori e ha esposto il Tricolore in assemblea, annunciando una manifestazione per martedì pomeriggio a Roma. Ulteriori polemiche per il verbale di quanto accaduto a ieri, dove la rissa è stata definita con il termine“disordini”. Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno chiesto di modificare il testo, proposta bocciata per 42 voti. Dai banchi di opposizione sono partite urla “vergogna, vergogna”.

La dem Braga ha parlato di “aggressione violenta”, mentre la Schlein ha promesso una linea “dura e senza sconti”, sperando di guadagnare un po' di visibilità e, magari, qualche punticino percentuale nei sondaggi.

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