Rissa alla Camera, pugni, cazzotti, espulsioni: cosa è successo

Scontro rovente sull'Autonomia differenziata: nella zuffa è risultato colpito anche un assistente parlamentare intervenuto per sedare i deputati

Rissa alla Camera, pugni, cazzotti, espulsioni: cosa è successo
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Clima rovente alla Camera dei Deputati durante la discussione sul disegno di legge sull'Autonomia differenziata, dossier rovente e spesso causa di conflitti tra maggioranza e opposizione. La rissa è scattata quando il grillino Leonardo Donno ha provato a portare la bandiera tricolore al ministro Calderoli. Il gesto è stato censurato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana con l'espulsione, ma non è finita lì. Alcuni deputati della Lega hanno raggiunto il pentastellato ed è scoppiata la rissa a colpi di cazzotti e pugni.

Tra i coinvolti nella rissa alla Camera il deputato della Lega Igor Iezzi che, secondo i racconti di diversi parlamentari, avrebbe colpito Donno con due pugni in testa. il grillino è stato soccorso dai sanitari presenti in Parlamento ed è stato accompagnato fuori dall'aula a bordo di una sedia a rotelle Nello scontro è risultato colpito al volto e allo stomaco anche un assistente parlamentare intervenuto per sedare i deputati. Espulso anche il leghista Domenico Furgiuele, non per l'alterco ma perchè accusato di aver fatto il segno della Decima Mas.

La dinamica dei fatti è tutta da chiarire, ma non sono venute meno le immediate accuse di squadrismo. Conte ha parlato di "violenze" della maggioranza, mentre il gruppo del M5s ha denunciato il "fatto gravissimo e vergognoso": "Chiediamo provvedimenti seri e immediati contro questo atto di vero e proprio squadrismo perpetrato all'interno delle istituzioni che infanga la nostra democrazia e qualifica chi lo ha compiuto". Ma dal centrodestra arriva una versione molto diversa. "Tutto è iniziato con il gesto irrispettoso e oltraggioso di Donno...", ha precisato Federico Mollicone di FdI, sottolineando che non c'è stato alcun contatto fisico:"Donno si è buttato a terra e ha fatto una sceneggiata...".

Versioni diverse anche nei racconti dei due protagonisti. "Ho preso un pugno che mi ha sfiorato la faccia dal deputato Iezzi, altri ci hanno provato come Mollicone, Candiani. Poi sono arrivati tanti altri e i commessi. Tra i vari calci mi è arrivato anche un pugno fortissimo allo sterno e sono crollato perchè non riuscivo a respirare. Mi sono spaventato. Io sono crollato, facevo fatica a respirare", la testimonianza di Donno, che ha rivelato di essersi sottoposto a un elettrocardiogramma e di stare bene, negando ogni intento violento nei confronti di Calderoli. Intervistato da "La Zanzara", Iezzi ha negato il contatto fisico: "Ho provato a dare cazzotti, ma non l'ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito. Io mi allontano e lui dopo cade come una pera. Andrebbe condannata la sua sceneggiata. Pentirsi? E' una reazione non giustificata ma causata da un motivo".

Per quanto concerne Furgiuele, l'esponente della Lega non sarebbe stato espulso per lo scontro fisico, ma per aver fatto il gesto della Decima Mas, come confermato dai deputati dal Pd. Interpellato dai cronisti presenti alla Camera, il leghista ha tenuto a precisare: "La X con le mani? L'ho fatto per dire che non mi piace Bella ciao".

Nessuna Decima Mas, ma un "no" come a X Factor: "È tutto molto strano, è questo mondo del politicamente corretto per il quale si può cantare Bella ciao in Aula alla Camera e non si può dire magari che questa canzone non è condivisa e non piace. E qualcuno può fare pure un gesto, surclassato dalle voci, per dire 'no, non mi piace'. Questa cosa viene fraintesa perché non si può fare un gesto...".

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