Fu lo stesso Paolo Borsellino ad azionare la bomba che lo uccise in via D'Amelio. Secondo quanto racconta Totò Riina nelle conversazioni intercettate in carcere, infatti, l'innesco dell'ordigno era nascosto nel citofono dell'abitaizone della madre del giudice.
La confidenza del boss al detenuto Alberto Lo Russo, riportata da Repubblica.it, getta quindi una nuova ombra sulla strage in cui persero la vita il magistrato e cinque uomini della scorta. In realtà le intercettazioni sono difficili da decrittare e non si capisce bene se l’esplosione dell’autobomba sia stata provocata dallo stesso magistrato, citofonando all’appartamento della madre, o se ad azionare il congegno, piazzato nel citofono, sia stato, come ritenevano gli investigatori, il boss Giuseppe Graviano nascosto a poca distanza. Nessun pentito ha mai chiarito, finora, chi abbia azionato il telecomando usato per l’eccidio.
Ora i pm di Caltanissetta che hanno riaperto le indagini sulla strage stanno cercando di verificare le ultime rivelazioni di Riina anche se, a distanza di 22 anni, sarà molto complesso riuscire a venire a capo del mistero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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