Dopo Erri De Luca tocca a Stefano Rodotà. I cattivi maestri spuntano come i funghi e sono sempre pronti e tempestivi nello sputare le loro sentenze. Cattive lingue per pessime orecchie. Ieri dei pessimi maestri, le nuove Br, hanno consigliato al mvimento No Tav di compiere un salto di qualità, un passo avanti nella lotta. Un messaggio inquietante imbucato direttamente del carcere di Catanzaro dove Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, i due neo brigatisti, sono rinchiusi dal 2007. In cella, blindati. Eppure sono riusciti a mandare un pizzino, forse attraverso una lettera ai loro parenti, con il quale hanno infiammato la Valsusa.
Oggi a ravvivare il fuoco delle polemiche ci pensa Stefano Rodotà con una dichiarazione incendiaria, poi in parte rettificata. L'illustre costituzionalista, il raffinato intellettuale, il politico che, durante una delle temporeanee infatuazioni di una parte della sinistra e dei grillini, per un soffio non è finito al Quirinale.
"Atti come la lettera delle nuove Brigate Rosse, sono deprecabili, ma comprensibili e non devono contribuire a derubricare la realizzazione dell’opera a una mera questione di ordine pubblico - ha dichiarato il giurista -. In Italia dovremmo prendere atto di quanto stia avvenendo a livello internazionale e riaprire una riflessione politica più ampia sull’infrastruttura, a maggior ragione in un momento di fibrillazione sociale molto forte, in cui non sarebbe giustificabile un impiego consistente di capitali in un’impresa che rischia di rimanere sospesa". Parole incendiarie e irresponsabili, figlie degeneri di quella logica, scaduta e scadente, dei "compagni che sbagliano". A stretto giro di posta arriva la replica del ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Le parole di Rodotà sono gravissime, inquietanti. Le condanno duramente, mi auguro che Rodotà le rettifichi. Mi chiedo se non ci sia da temere per il ritorno dei cattivi maestri." Dopo la polemica Rodotà fa un passo di lato e precisa: "Le parole usate dalle nuove Br non sono comprensibili nel senso che siano giustificabili in alcun modo; significa invece che purtroppo esiste ancora qualche persona che continua a usare un linguaggio pericoloso e inaccettabile. Ribadisco che le parole usate dalle Brigate Rosse sono inaccettabili, rimangono tali e mi sono sempre battuto, sia sul piano culturale che su quello politico 538em;">contro ogni forma e tentazione terroristica, come testimonia tutta la mia vita. Questo è quello che ho detto e che in questo momento ribadisco". Ma ormai la frittata è fatta.
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