Rutelli ai pm: "Lusi agiva a mia insaputa"

L’ex leader della Margherita ascoltato sui beni sequestrati all’ex tesoriere: "Non lì acquistò per il partito, ma solo per sé". La moglie del cassiere ammette: aperta società per gestire i fondi

Rutelli ai pm: "Lusi  agiva a mia insaputa"

Roma - Altro che investimenti per conto della Margherita. «Luigi Lusi ha acquistato per sé i beni che gli sono stati sequestrati». Francesco Rutelli si è presentato in gran segreto a piazzale Clodio lunedì sera per dribblare i giornalisti che lo aspettavano ieri. E, da testimone, ha riempito tre pagine di verbale davanti al procuratore aggiunto Alberto Caperna e al sostituto Stefano Pesci per respingere al mittente le accuse dell’ex tesoriere che minacciava di far «saltare il centrosinistra» con le sue rivelazioni e per ribadire la determinazione dei dirigenti della Margherita a recuperare tutto il maltolto per destinarlo a finalità pubbliche di interesse generale. Ieri i pm hanno interrogato invece la moglie di Lusi, Giovanna Petricone, indagata per ricettazione, riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni, che ha ammesso di aver costituito la società di diritto canadese Luigia Ltd per gestire i fondi del partito, come raccontato dal marito. «Abbiamo chiarito tutto», ha detto il suo avvocato, Renato Archidiacono.

Da tempo il leader di Api voleva parlare con i magistrati. Almeno da quando il senatore Lusi aveva cominciato a tirarlo in ballo pubblicamente lasciando intendere che alcuni ai vertici del partito sapessero degli acquisti di immobili da lui effettuati e dell’accordo per ripartire i fondi della Margherita tra popolari e rutelliani. Versione che l’ex tesoriere indagato per l’appropriazione indebita di quasi 22 milioni di euro ha ribadito nel corso del suo ultimo interrogatorio, la settimana scorsa. Immediata la replica di Rutelli, che prima si è sfogato in una conferenza stampa fiume, poi ha concordato con i magistrati un’audizione per spiegare gli aspetti organizzativi e amministrativi del partito e sconfessare Lusi.

Presto dovranno presentarsi ai pm Enzo Bianco - che nel frattempo ha convocato l’Assemblea federale della Margherita il prossimo 16 giugno - e il presidente del Comitato di Tesoreria Gianpiero Bocci.

Lusi sostiene di aver agito in base a un mandato fiduciario. Rutelli non ci sta e definisce «ridicolo e provocatorio il tentativo dell’ex tesoriere di presentare come investimenti a beneficio del partito l’acquisto di beni per proprio esclusivo tornaconto personale, effettuato fuori da ogni mandato, a totale insaputa dell’intero gruppo dirigente della Margherita, e con modalità accuratamente nascoste rispetto alla contabilità ufficiale». Copia della bozza del bilancio analitico decennale alla mano, il leader di Api mostra ai pm tutte le voci effettive di spesa degli ultimi cinque anni indicando il «sofisticato sistema di falsificazione e travisamento delle attività contabili» che sarebbe stato pensato da Lusi e scoperto dai professionisti incaricati dal partito di effettuare una due diligence sui bilanci. Dietro alle operazioni a beneficio della società TTT - spiega Rutelli - figuravano per esempio 22 voci di spesa differenti, tutte apparentemente regolari. E chissà cos’altro emergerà dagli accertamenti che stanno svolgendo gli esperti della Banca d’Italia sul percorso seguito dagli assegni emessi dall’ex tesoriere.
Con i pm il presidente di Api insiste soprattutto sull’infondatezza dell’ipotesi di suddivisione tra correnti delle risorse del partito: «Non è stata mai discussa, né stabilita in nessuna sede e tra l’altro sarebbe stata impossibile da definire e realizzare». Poi si sofferma sull’«assoluta autonomia giuridica, statuaria e politica» del tesoriere spiegando i motivi per i quali Lusi aveva riscosso una tale ampia fiducia, la stessa riscossa del resto anche in altri ambiti, compreso quello giudiziario, dove l’ex tesoriere ha ricoperto fino al 2000 il ruolo di vice-pretore onorario a Velletri, come risulta dalla lettera del Csm che attesta la nomina consegnata ai pm per dimostrare che non è stato certo lui l’unico a fidarsi di Lusi.
La difesa del tesoriere, però, non ci sta ad incassare in silenzio.

E se da una parte

offre alla ex Margherita tutti i beni non sotto sequestro, dall’altra chiede un incidente probatorio per effettuare una perizia tecnico-contabile che ricostruisca i flussi finanziari del conto in uso a Lusi dal 2007 al 2011.

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