"Sì cravatta, no sneakers". Proposto un nuovo dress-code per la Camera

Fa discutere la proposta del meloniano Salvatore Caiata di vietare le scarpe da tennis e di introdurre l'obbligo di cravatta anche per la Camera

"Sì cravatta, no sneakers". Proposto un nuovo dress-code per la Camera
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Lo stile classico torna di moda a Montecitorio. Il deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Caiata, ha intrapreso una sua personalissima battaglia per modificare il dress code della Camera. Con un ordine del giorno presentato ieri in ufficio di presidenza, mentre si discuteva l’esame del bilancio interno di Montecitorio, il meloniano ha chiesto che l’abbigliamento dei deputati sia equiparato a quello dei senatori. In sintesi, anche i deputati dovranno indossare la cravatta. Ma non solo.

Caiata, entrato in Parlamento nella scorsa legislatura col M5S prima di passare con Fratelli d'Italia, chiede che sia introdotta anche una prescrizione unisex: il divieto all'uso delle scarpe da tennis nel Transatlantico e nell’Aula di Montecitorio. Caiata si rifà alla Costituzione e persino allo Statuto albertino per invitare i suoi colleghi a un maggior decoro e, contemporaneamente, chiede anche una vera e propria norma che lo imponga, accompagnata da «una o più sanzioni » per i deputati che non intendano abituarsi alle nuove regole.

"Gli uffici del Parlamento, nel tempo, hanno trattato in maniera occasionale – scrive Caiata – le problematiche emerse sul rispetto della condizione formale del decoro istituzionale, in particolare nel suo abbigliamento, privi anche degli strumenti necessari volti al mantenimento di condizioni formali richieste nel rispetto dell’istituzione, come anche negli altri Parlamenti di Paesi europei, in cui vi è un costante impegno nel preservare tale decoro coincidente con la sacralità dell’istituzione".

Dentro l’ufficio di presidenza, l’organo di autodisciplina della Camera, la questione non è passata inosservata. Anzi, è divenuta ogetto di dibattito tanto che, su iniziativa dei questori, è stata proposta una riformulazione dell’ordine del giorno in cui non si bandiscono esplecitamente le sneaker né si impone la cravatta, ma si fa semplicemente un riferimento più generico ad adottare un abbigliamento privo di eccessi.

Il dibattito è aperto, malgrado, come osserva il quotidiano Repubblica, le emergenze siano evidentemente altre, in questa calda estate in cui anche il Parlamento chiamato a occuparsi dell’emergenza maltempo, sia al Nord sia al Sud ( è di ieri l’informativa del ministro alla Protezione Civile Nello Musumeci).

Ma non solo. I parlamentari dovranno lavorare sino al 10 agosto per approvare i provvedimenti in agenda, tra i quali vi è anche la delega fiscale. Ma persino il dress code merita un occhio di riguardo da parte dei parlamentari.

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