Sì al ddl anti corruzione, passa la norma salva Penati

Il testo, approvato a Montecitorio con 354 voti a favore, 25 contrari e 102 astenuti, adesso passa al Senato. Sulla responsabilità civile dei giudici il Pdl annuncia battaglia

Sì al ddl anti corruzione, passa la norma salva Penati

L'aula della Camera dà l'ok al ddl anticorruzione. Il testo, approvato a Montecitorio con 354 voti a favore, 25 contrari e 102 astenuti, adesso passa al Senato. Voto a favore da Pd, Pdl, Udc, Fli, Api, contro Idv e Grande Sud, astenuti Lega, Popolo e territorio e Radicali.

Il testo esce dalla Camera con nuovi reati contro la pubblica amministrazione, limiti al ricorso agli arbitrati e una delega al governo per scrivere, entro un anno, le regole che terranno fuori i condannati in via definitiva dalle assemblea elettive, parlamento europeo compreso.

Un impegno che l’esecutivo dovrà assolvere entro le prossime elezioni politiche in base a un ordine del giorno votato dall’Aula. Nel codice penale fanno ingresso, insieme a pene rimodulate se non più severe, la "concussione indotta", il "traffico illecito di influenze", la "corruzione per l’esercizio della funzione", e la "corruzione tra privati", una fattispecie punita con la reclusione fino a tre anni (il doppio se in gioco ci sono società quotate).

Montecitorio ha inoltre rafforzato l’autorità nazionale anticorruzione nel quadro del piano nazionale anticorruzione. Il Presidente della Camera, Gianfranco Fini ha affermato in aula che le correzioni sono "solo formali".

Durante le dichiarazioni di voto, Fabrizio Cicchitto ha manifestato la volontà del Pdl di apportare modifiche al testo una volta in Senato. "Faremo di tutto per cambiare il ddl sulla nuova concussione e sulle influenze", ha annunciato il capogruppo del Pdl, aggiungendo che sulla responsabilità civile dei giudici, è meglio che il ministro Severino "non porti emendamenti con la fiducia, se no voteremo contro".

"Riteniamo del tutto negativi due dati: nell’articolo 13 viene lasciata cadere la richiesta europea di una riscrittura e un sostanziale superamento del reato di concussione", ha sottolineato Cicchitto, secondo il quale in questo modo "vengono presi due piccioni con una fava. Se lei - ha aggiunto rivolgendosi al ministro Severino - avesse seguito le raccomandazioni dell’Ocse, si sarebbe chiuso il processo che si celebra contro Berlusconi, quindi si tratta di una norma contra personam, con un’aggravante; con la nuova formualazione Penati (ex braccio destro del leader Pd Pier Luigi Bersani, indagato nell’inchuiesta sul cosiddetto ’sistema Sestò, ndr) gode di una legge ad personam".

Infine, ha dichiarato Cicchitto, "con il il traffico di influenza diamo un enorme potere di discrezxionalità ai pubblici ministeri: noi avremmo voluto liberamente discutere su questi due punti senza che lei fosse venuta qua in Parlamento a metterci le manette e fare un confronto libero, quale un Governo tecnico avrebbe dovuto consentirci".

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha dichiarato: "Spero di essere smentito, ma dopo l’intervento dell’onorevole Cicchitto temo che il ddl anticorruzione non sarà approvato dal Senato prima della fine della legislatura".

Per Pier Ferdinando Casini, il ddl è "un segnale importante" che va nella direzione del "maggior rigore e severità. "Condannati fuori dalle liste elettorali a partire dalla prossime elezioni. Non si poteva prendere una decisione diversa".

Anche

il Pd avrebbe voluto migliorare il ddl, ma è già "una rivoluzione" parlare oggi in Aula "con gli stessi numeri che si avevano con il governo Berlusconi" di materie come questa, ha detto Dario Franceschini.

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