Sanità, il "decretone" arriva in Cdm: è svuotato

Saltano la tassa sulle bibite e la distanza delle slot machine dalle scuole. Restano le multe a chi vende tabacchi ai minorenni

Il "decretone" sanità approda in Consiglio dei ministri, ma restano da sciogliere ancora troppi nodi. Tra questi anche quello sulla natura stessa del provvedimento che in molti sperano diventi un disegno di legge. Nel frattempo, però, il testo è stato asciugato e svuotato di diverse norme, tra cui quella sulla non autosufficienza, la tassa sulle bibite e la distanza delle slot machine dalle scuole, mentre sono rimaste, con delle modifiche, quelle su cure primarie, governo clinico, responsabilità professionale e intramoenia. Una bozza che non è piaciuta affatto alle Regioni, che chiedono più tempo. E i tecnici del ministero continuano nelle ultime ore disponibili nel lavoro di ulteriore limatura, con l’obiettivo di salvaguardare l’impianto.

Il testo presentato ieri alla Conferenza delle Regioni ha subito una "cura dimagrante", passando da 27 a 18 articoli. Potrebbe però essere ulteriormente rimaneggiato prima del Consiglio dei ministri di oggi, che potrebbe dare il via libera "salvo intese" (ovvero su un testo che, però, può essere suscettibile di modifiche) oppure stralciare alcune parti del provvedimento. Sono state già confermate (ma con alcune modifiche) le norme su cure primarie, intramoenia, responsabilità professionale, nomine manager e primari, governo clinico e farmaci. Sono, invece, del tutto sparite le norme sul Piano nazionale per la non autosufficienza e la tassa sulle bibite gassate che aveva scatenato una selva di attacchi contro il governo. Spariscono anche i limiti di distanza delle slot machine dalle scuole e dagli ospedali, anche se sono stati introdotti limiti molto rigidi sulla pubblicità. Rimangono invece le sanzioni per chi vende tabacchi ai minorenni.

Per quanto riguarda l’attività sportiva, non agonistica e amatoriale, rimane l’obbligo di certificazione medica "idonea" (manca la specifica se deve essere redatta da un medico di famiglia o da uno specialista) e viene introdotto l’obbligo per le società sportive (sia professionistiche sia dilettantistiche) di dotarsi di defibrillatori automatici. Alcune modifiche sono state apportate anche alla norma sulla revisione del prontuario farmaceutico nazionale ed è stata abrogata invece quella sulla distanza di prossimità per l’apertura delle nuove farmacie. Resta l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza per malattie croniche, rare e ludopatie.

"Sono stati accolti parte dei nostri emendamenti, ma serve ulteriore tempo, serve soprattutto un confronto per arrivare al nuovo patto triennale per la salute", ha commentato ieri l’assessore veneto alla Sanità Luca Coletto. Secondo la Conferenza delle Regioni, non ci sarebbero in quest’ultima bozza "gli elementi di decretazione d’urgenza". Ogni possibile aggravio che peserà sulle Regioni dovrà avere la certezza della copertura finanziaria richiesta dalle stesse. "Le Regioni - ha spiegato l’assessore lombardo Luciano Bresciani - hanno ripresentato in un documento a parte gli emendamenti non recepiti e per loro irrinunciabili, su cui sarebbero disposte a fare ricorso". Il documento è stato dato a Errani per farlo avere al ministro della Salute Renato Balduzzi. A chiedere un rinvio è anche la Fp-Cgil, "a fronte di una proposta ministeriale fumosa sull’assistenza della medicina generale h24, una sanatoria della libera professione del medico pubblico nello studio privato, e le richieste delle Regioni anch’esse confuse ed evanescenti".

Più tranquilli i medici di base della Fimmg, secondo cui "il decreto è cambiato nella forma ma poco nella sostanza, e gli elementi 'pericolosi' introdotti dalle regioni non sono stati accolti. Il lavoro parlamentare potrà perfezionare il decreto".

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