Fini, l’incorreggibile. C’è sempre una casa, qualche stanza, una vacanza che non torna e diventa un boomerang per l’uomo che ama seppellire i partiti. Magari non è colpa sua, forse è solo sfortunato, però ogni volta c’è una questione da chiarire e non chiarita. Il suo vizio maggiore è quello di non abbassarsi mai a dare risposte. Prima Montecarlo, ora la costa maremmana.
Che cosa è successo? Che dal presidente della Camera alle camere dei bodyguard del presidente, il passo è piuttosto breve. Meno di dieci chilometri, quelli che separano l’hotel Presìdi di Orbetello dalla villa di Ansedonia dove da cinque estati Gianfranco Fini va in villeggiatura con Elisabetta Tulliani e le figlie. Una casa, va da sé, presidiata 24 ore al giorno dalla scorta assegnata all’ex presidente di An, anche se lo stakanovista Fini passa più tempo a Roma che sulla costa maremmana, dove soprattutto quest’estate si è visto poco allo stabilimento balneare «La Strega»,sulla spiaggia della Feniglia,dove iTullianos sono habituée .
La scorta «estiva» ebbe una certa visibilità due estati fa, in pieno affaire Montecarlo,quando i reporter immortalavano un nervoso Fini entrare e uscire dalla sua villa, impenetrabile agli sguardi e, appunto, protetta dagli uomini di guardia, spesso impegnati ad allontanare, cortesi ma fermi, curiosi e cronisti. Il dettaglio, all’epoca, non faceva notizia, a differenza della casa nel Principato svenduta a una off-shore e occupata dal «cognato». Ora le cose sono un po’ diverse. Il problema, sollevato ieri da Libero , è che le guardie del corpo responsabili della sicurezza del presidente e della sua magione, nove in tutto, non fanno la spola tra Roma e Ansedonia. Ma alloggiano tutte insieme in un grazioso albergo tre stelle nel centro storico di Orbetello, tutti in stanze singole, dall’inizio di luglio alla fine di agosto. E il conto dei due mesi di alloggio in alta stagione presumibilmente- visto che sono tutti poliziotti in servizio - lo paga lo Stato, cioè noi.
Il bello è che, da quanto ha appreso il Giornale , la storia non è una novità dell’estate 2012, ma va avanti da cinque anni. Ossia da quando- appunto- Fini ha scelto di abbandonare le coste laziali per villeggiare con la nuova famiglia all’Argentario. E così per ben due mesi l’anno, dall’estate del 2008 a oggi, nove delle 51 stanze del «Presìdi» sono«sold out»per tutto luglio e agosto,e non c’è crisi o spending review che tengano. Va detto che il prezzo riservato ai bodyguard è comprensibilmente di favore: 80 euro a testa e a pernottamento, rispetto a una tariffa standard,per l’alta stagione,di 120 euro per una camera standard. Ma lo sconto-fedeltà non rende la spesa complessiva meno vistosa. La squadra dei nove poliziotti parcheggiati nel piccolo relais costa 720 euro al giorno, soldi che moltiplicati per i 62 giorni di luglio e agosto, e poi ancora per le cinque calde estati in cui hanno guardato le spalle al loro protetto Fini ( sempre che il numero degli uomini di scorta sia rimasto lo stesso in questo lustro), fanno una somma non trascurabile, oltre 220mila euro. Per capirci, una cifra almeno dieci volte superiore rispetto a quanto sarebbe costato di benzina far viaggiare un’auto avanti e dietro sui 130 chilometri di strada tra Roma e Ansedonia ogni giorno nei due mesi estivi dal 2008 a oggi.
Così, a meno che l’«hotel bodyguard» non sia un costoso lusso che Fini si concede a sue spese, è lecito domandarsi se uno sperpero del genere sia davvero necessario, mentre gli italiani vengono invitati - e costretti - a stringere la cinghia e a tirare avanti tra i sacrifici. Insomma, c’è chi rinuncia alla vacanza e chi, da cinque anni, tiene due mesi la sua scorta in ferie forzate.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.