"Se facessi un partito neofascista...". Guccini attacca Fdi: cosa ha detto

La velenosa battuta del cantautore, che a Bologna ha presentato un proprio disco concedendosi anche riferimenti alla politica. Già nei giorni scorsi aveva attaccato la destra: "Adopera il potere con arroganza"

Un primo piano di Francesco Guccini
Un primo piano di Francesco Guccini
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La locomotiva di Francesco Guccini viaggia ancora nella stessa direzione d'un tempo: verso sinistra, sempre e comunque. Ostinatamente. Anche ora che lo storico cantautore ha raggiunto la veneranda età di 83 anni e potrebbe fare il vecchio saggio della musica. Invece no. Pure alla presentazione bolognese del suo ultimo disco, l'artista modenese non ha perso l'occasione di concedersi qualche riferimento politico dai toni polemici. "Se volessi fondare un partito neo fascista lo chiamerei Fratelli d'Italia, è un nome perfetto", ha affermato sorridendo. Davanti a lui, un'affolata platea di fan tra i quali il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco Matteo Lepore.

Così, la stoccata politica al partito di Giorgia Meloni ha suscitato risatine compiaciute. Battutacce da osteria, dirà qualcuno, magari pensando a una sorta di assonanza con il titolo del nuovo disco gucciniano: "Canzoni da osteria", appunto. Già nei giorni scorsi, affacciandosi su Repubblica con un'intervista, il cantautore se l'era presa coi politici del centrodestra. "Loro adoperano il potere con grande arroganza e insipienza", aveva scandito. Come se la sinistra brillasse invece per una gestione del potere illuminata e magnanima. E ancora: "Mi colpisce il fatto che si stiano impadronendo della cultura, che non è mai stato il loro settore. Un'appropriazione che mandano avanti soprattutto con la forza della tv. Ma quanti nomi della sinistra e quanti della destra hanno avuto un peso reale nella cultura in Italia? Sappiamo benissimo da quale parte pende la bilancia".

Già quelle parole aveva suscitato un certo disappunto, anche perché confermavano indirettamente quel che in molti pensano: ovvero che la sinistra consideri la cultura di proprio appannaggio, vantandosi per l'egemonia ottenuta negli anni in quel campo. Al cinema Modernissimo di Bologna Guccini è tornato a ricordare la propria ostilità al centrodestra e a Fratelli d'Italia, conversando poi diffusamente sui contenuti del nuovo disco e sui propri ricordi di vita. "Le osterie erano luoghi tristi e romantici, popolati da studenti di tutte le nazionalità", ha ad esempio rammentato l'artista, che ha dedicato un aneddoto a ognuna delle tracce presenti del disco.

Secondo quanto emerso nella serata, il sindaco di Bologna Matteo Lepore non ha coinvolto Guccini nella raccolta fondi per la Garisenda.

"In che modo potrei partecipare? Morandi e Cremonini cantano ma io non canto più", ha chiosato il cantautore a margine dell'evento bolognese. "Un libro? Eventualmente. Una canzone per la torre? Io non canto più". Quando vuole, però, il popolare artista le canta eccome a chi non condivide le sue idee di sinistra.

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