Shalabayeva, Bonino: "Punti oscuri da chiarire"

Il ministro degli Esteri a Bruxelles torna sul caso dell'espulsione dall'Italia della moglie del dissidente kazako. Palazzo Grazioli: nessuno sfogo di Berlusconi contro Alfano

Shalabayeva, Bonino: "Punti oscuri da chiarire"

Il caso Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov espulsa dall'Italia, continua a tenere banco. Sulla vicenda "ci sono ancora punti oscuri che altre istituzioni dovrebbero chiarire": lo ha detto, a Bruxelles, il ministro degli Esteri Emma Bonino. "Per quello che seguo in solitario e con grande attività dal 1° giugno, di fronte a istituzioni del Paese che continuavano a ripetere che tutto era regolare, la mia preoccupazione è stata difendere questa signora (Shalabayeva, ndr). Ritengo altresì che ci siano punti oscuri che altre istituzioni debbano chiarire".

Sull'intera vicenda, ha proseguito la Bonino, è importante non prendere iniziative che possano "indebolire la presenza e la capacità di assistenza" dell’Italia in Kazakhstan. "Non vorrei che venissimo lasciati con una presenza indebolita ad Astana", ha detto il capo della Farnesina, sottolineando però come sia "indubbio che l’attuale ambasciatore kazako dopo gli avvenimenti non sarà una persona utile ai kazaki", dato che "credo che non lo riceverebbe più nessuno". La Bonino ha poi spiegato che l’Italia "ha da tempo avvertito" la presidenza Ue, che "ha garantito aiuto e supporto a difesa" della Shalabayeva. Per questo motivo, il ministro si è detto convinto che la vicenda "non sarà sollevata" dai ministri Ue al Consiglio Esteri.

Il ministro per le Riforme, Gaetano Quagliariello, ieri a Sky a sottolineato un altro aspetto interessante. A suo dire il caso Shalabayeva "non ha avuto copertura politica. È incredibile ma è così, per quanto ci si affanni. Questo caso dimostra che lo Stato e la politica sono molto deboli e quando ci sono dei vuoti, altri poteri irresponsabili li riempiono. Le mie riforme - ha aggiunto - servono a questo. Invece c’è chi avrebbe voluto indebolire ulteriormente la politica".

Si sofferma sulla questione, anche se da un altro punto di vista, il ministro della Difesa Mario Mauro. Ai microfoni di Radio 24 sottolinea la necessità di rivedere alcune cose nei meccanismi della Pubblica sicurezza."Dati i modi e i tempi in cui la cosa si è svolta, direi che il ministro Alfano è nelle condizioni per imprimere una svolta ad una struttura che probabilmente ha anche sofferto per una lunga assenza del capo della polizia. È una struttura - prosegue - che, lo ricordo, fa uno dei lavori più difficili del mondo e che deve essere sostenuta dal proprio ministro per poter affrontare un momento così delicato e venirne fuori a testa alta. Perché sicuramente tra i collaboratori di quella struttura c’è tanto orgoglio e tanta voglia di far comprendere che siamo in buone mani".

Intanto Palazzo Grazioli smentisce categoricamente alcune indiscrezioni: "Prosegue anche oggi - si legge in una nota - l’opera di disinformazione del cosiddetto partito di Repubblica. E ancora una volta viene attribuito al Presidente Berlusconi un giudizio sul Ministro Alfano che non è stato né pensato né tantomeno pronunciato".

Poi si sottolinea anche il fatto che "Repubblica dedica addirittura due titoli, in prima e in terza pagina, a questo presunto sfogo che purtroppo fa seguito a una lunga serie di dichiarazioni, una più fantasiosa dell’altra".

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