Questa mattina all'alba le forze dell'ordine hanno effettuato un blitz antimafia che ha portato all'arresto di 25 persone, di cui 20 in carcere e 5 ai domiciliari. I reati che vengono contestati a vario titolo sono, tra gli altri, associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione, tentata estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori e corruzione. Reati aggravati dal metodo mafioso. Il reparto dei Ros dei Carabinieri, supportato dal Comando Provinciale Carabinieri di Napoli, ha eseguito una ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Tra le persone che sono finite in manette c'è anche l'ex sindaco di Giugliano, Antonio Poziello insieme ad alcuni consiglieri comunali, oltre a esponenti dell'organizzazione camorristica. Secondo quanto riferiscono le cronache locali, Poziello, dopo una lunga militanza in Rifondazione comunista, nel periodo in cui fu assessore a Castellamare si avvicinò al Partito democratico. Nel 2020, quando si candidò per chiedere la rielezione a sindaco di Giugliano, era a capo di una coalizione che presentava alcune liste civiche sostenute da Italia viva ed Europa Verde. Quando si presentò nel 2015, invece, era sostenuto dal Psi.
La finalità dei reati ascritti, in base a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata l'agevolazione delle attività del clan Mallardo, operante proprio sul territorio di Giugliano in Campania e nelle zone limitrofe. Secondo gli investigatori, le attività illecite sarebbero servite ad alimentare la "cassa comune" dell'organizzazione criminale, gestita per il sostentamento degli affiliati, ancorché detenuti, e dei loro familiari. Poziello è stato sindaco di Giugliano dal 2015 al 2020 e dopo essersi ricandidato è stato sconfitto. Secondo la ricostruzione dell'Antimafia, con le indagini condotte dal Ros dei carabinieri, Poziello e il boss Mallardo avrebbero avuto un accordo per il sostegno durante quella tornata elettorale, poi persa. Ma, soprattutto, dalle indagini sarebbe emerso che durante il suo mandato di primo cittadino avrebbe versato al boss Francesco Mallardo somme di denaro provenienti dalla corruzione, promettendo anche l'aggiudicazione di appalti a ditte vicine alla camorra.
Gli inquirenti hanno ricostruito i passaggi dei rapporti tra Poziello e Mallardo e da queste indagini sarebbe emerso che quest'ultimo avrebbe promesso voti in cambio di 10mila euro versati dal sindaco, assicurando la successiva gestione clientelare dell'amministrazione comunale di Giugliano adottando atti amministrativi rispondenti agli
interessi economici del clan. Il Gip ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo di svariati beni (tra cui rapporti finanziari, terreni, fabbricati, aziende e/o società) per alcuni milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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