Spending review, farmacisti sul piede di guerra: sciopero il 26 luglio

Le sforbiciate della spending review non piacciono neppure ai farmacisti. Federfarma lancia l'allarme: "Ogni farmacia perderà 40mila euro". Verso la serrata generale il 26 luglio

La spending review non piace nemmeno ai farmacisti: troppi tagli. Si va verso una "serrata" il 26 luglio. A lanciare l'allarme Annarosa Racca, presidente di Federfarma. L'agitazione dei camici bianchi inizia già oggi con una manifestazione davanti a Montecitorio. "Il Consiglio di presidenza ha ipotizzato la serrata delle farmacie per il 26 luglio - ha spiegato Racca - e penso che sarà mantenuta questa data".

Perché i farmacisti sono già sulle barricate? Lo spiega lo stesso Racca: secondo i calcoli di Federfarma gli effetti della spending review, per l'anno prossimo, determineranno un taglio di 40mila euro "per ogni singola farmacia, cioè il costo di un dipendente, che andrà a sommarsi a tutte le altre trattenute già previste". Non solo. Tra gli effetti dei tagli dovuti alla spending review ci sarà anche la perdita stimata di circa 20mila posti di lavoro nelle 18mila farmacie che Federfarma rappresenta. "È stato abbassato anche il tetto della spesa farmaceutica territoriale dall’attuale 13,3% all’11,5%. Questo vuol dire - ha precisato Racca - che a settembre, al massimo a ottobre i soldi saranno finiti".

Quella di oggi non sarà l'uncia agitazione indetta dall'associazione dei farmacisti: "Non si possono fare continuamente provvedimenti sulle farmacie.

Ci saranno azioni, come il sit-in a piazza Montecitorio fino, se servirà, fino alla disdetta della convenzione". È stato abbassato il tetto della spesa farmaceutica territoriale dall’attuale 13,3% all’11,5%. Questo vuol dire - ha ribadito Racca - che a settembre, ottobre i soldi saranno finiti".

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