La Campania promossa alla prova del risanamento. É una medaglia importante quella che il governatore Stefano Caldoro può appuntarsi sul petto, all'indomani della certificazione da parte di Standard & Poor's. Dopo gli ottimi risultati conseguiti in Abruzzo da Gianni Chiodi, per un'altra regione governata dal centrodestra arriva la lode sul fronte dei conti regionali. Un attestato che va a premiare un esponente del Pdl poco avvezzo ai riflettori e tutt'altro che mediatico.
Per l'agenzia di rating la Campania ha conseguito l'obiettivo del contenimento della spesa e «ha continuato a tenere a freno la spesa sanitaria mettendo in campo misure efficaci riducendo il rischio del debito commerciale». La Regione, viene ricordato, è stata commissariata nel 2010 per il deficit sulla sanità, ma nel tempo è riuscita a ridurre il deficit e, nel 2012 rispetto agli altri anni, a non fare ricorso alla propria disponibilità di credito per un miliardo di euro come, invece, era accaduto negli anni precedenti.
Un attestato di merito importante per il presidente della regione Campania che già nei giorni scorsi aveva incassato i complimenti del ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, con quella frase, quel «magari ce ne fossero di governatori come lui» che pure qualche malumore aveva acceso dentro il Pd. L'analisi dell'agenzia di rating statunitense è dettagliata. «La Campania ha raggiunto i risultati attesi e ha continuato a tenere a freno la spesa sanitaria - si legge -; le misure messe in atto per contenere il debito verso i fornitori sono state efficaci, e riteniamo che i rischi associati al livello molto elevato del debito commerciale si siano ridotti. Abbiamo confermato il rating "BBB" della regione Campania. Le prospettive negative sul rating della regione Campania, riflettono unicamente quelle sul rating della Repubblica italiana e indicano il possibile abbassamento del rating della Campania qualora il rating dell'Italia fosse rivisto al ribasso». Il rating di Palazzo Santa Lucia, però, viene confermato virtù della riduzione dei debiti verso il settore sanitario. «Nel 2012, l'ammontare di tale debito è diminuito di un miliardo di euro, dopo tre anni consecutivi di crescita a doppia cifra tra il 2008 e il 2010». Per S&P, se la Campania dovesse non farcela sarà a causa di «un aumento dei ritardi dei trasferimenti per cassa da parte del Governo centrale, poiché riteniamo che la Campania si più vulnerabile a tali ritardi rispetto a altre regioni. Ciò nonostante consideriamo tale scenario meno plausibile ad oggi rispetto allo scorso anno».
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