L'ipocrisia rossa non è affatto una novità: la sinistra pretende immediate reazioni e prese di distanza solo in determinate occasioni, mentre in altre circostanze si lascia andare a un silenzio assordante che stona con quella smania di purezza. L'ultimo doppiopesismo si sta giocando contro Giuseppe Valditara, vittima di una serie di minacce di morte diffuse in questi giorni via social. Nel frattempo l'opposizione tace e conferma ancora una volta l'atteggiamento infido.
Valditara smaschera la sinistra
Sulla questione è intervenuto direttamente il ministro dell'Istruzione che, intervistato ai microfoni di Mattino Cinque, non si è detto intimorito dalle frasi choc pubblicate sul web da parte di alcuni utenti rossi: "Le minacce non mi preoccupano. Ritengo si stia creando un brutto clima, occorre abbassare i toni della polemica". A tal proposito ha lanciato la sfida per un nuovo patto repubblicano e ha fatto notare che dai partiti al di fuori della maggioranza ci si aspetta solidarietà rispetto alle deliranti minacce.
Come si stanno comportando le opposizioni? Hanno manifestato il loro disappunto per le intimidazioni che nulla hanno a che vedere con la sacrosanta dialettica politica? A smascherarli è stato proprio Valditara: "A oggi non mi è arrivata solidarietà. Chiedo ai partiti di opposizione un maggior senso di responsabilità. I toni devono essere abbassati. Ma intanto mi aspetto solidarietà". In effetti essere minacciato di morte e auspicare che possa essere appeso a testa in giù "non è un bel messaggio".
Alcune uscite apparse sui social meritano di essere stigmatizzate a stretto giro, senza lasciare spazio ad ambiguità pericolose o attenuanti. Soprattutto perché di fronte alle minacce di morte non si può trovare nulla da giustificare o da appoggiare. Su questo punto Valditara ha posto l'attenzione sul fatto che con toni del genere si finisce per mettere sotto attacco la libertà di opinione e per trasformare il tutto "in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione della realtà".
La polemica sulla lettera della preside
Da qualche ora tiene banco la polemica relativa alla lettera scritta dalla preside di un liceo fiorentino in seguito alla rissa studentesca del 18 febbraio. Per il ministro dell'Istruzione la lettera è stata "del tutto impropria", anche perché il contenuto ha lanciato messaggi che non sono proprio aderenti alla realtà: "In Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista. Difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo".
Valditara ha parlato di "iniziative strumentali" che alla base hanno l'intento di una "politicizzazione" che in linea teorica non dovrebbe trovare posto all'interno delle scuole.
"Di queste lettere non so che farmene, sono lettere ridicole. Pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo. Se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure", ha aggiunto il ministro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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