"Non dirmi che sei anche tu come Tosi...". Il senatùr Umberto Bossi fa ironia, e neppure della più sottile, sull'orientamento sessuale del sindaco di Verona. L'occasione è un comizio sul Monviso, nel corso del quale il fondatore del Carroccio rimprovera a Roberto Calderoli un suo discorso sulle "giovani d'oggi", che trova troppo svestite.
Un commento, quello di Calderoli, che tira in ballo "minigonne molto corte e creste alla Balotelli", quelle "mode in voga tra gli adolescenti" che deriverebbero - dice - dall'omologazione delle tv commerciali, "sola colpa" di Berlusconi, che "alla fine mi è simpatico". Parole a cui Umberto Bossi ha risposto, ricordando che all'ex ministro per le Riforme le donne gli "son sempre piaciute" e tirando in ballo Tosi.
Al sindaco veronese le parole del senatùr non sono andate giù. E ha risposto oggi, in un'intervista sulla Repubblica. "Da quando Maroni è segretario - ha detto Tosi - prevale un orientamento più rispettoso. Sui diritti civili e sui temi eticamente sensibili non c'è più un muro". Un esempio su tutti i referendum radicali: "Abbiamo lasciato libertà di coscienza su quello che riguarda il divorzio breve. Cose impensabili, fino a poco tempo fa".
Tosi fa presente che certi commenti sono "cose fuori dal tempo", che "danno fastidio, e a molti". E a Calderoli, che nel comizio di ieri diceva "a me il Monviso funziona più del Viagra, dobbiamo tornare a casa avendocelo duro", risponde che quello è un periodo ormai tramontato della vita politica del Carroccio.
I rapporti tra Tosi e Bossi - è bene ricordarlo - non sono mai stati idilliaci, con il senatùr che negli anni gli ha affibbiato epiteti da "stronzo" a "fascista".
Una difficoltà d'intesa che il sindaco veronese imputa a un fatto: "Ho sempre detto quel che penso, anche quando lui era segretario". Ma alle sue parole preferisce non replicare: "Ho troppo rispetto per una persona malata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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