Le truppe di Raimo, la cattiva maestra Di Cesare e i dossier del Domani: ecco il podio dei peggiori

Studenti protestano contro Valditara ma si rivolgono al ministro sbagliato. La docente della Sapienza rimpiange la brigatista morta. De Benedetti difende il "diritto di dossieraggio" dei suoi giornalisti. Ecco i peggiori della settimana

Le truppe di Raimo, la cattiva maestra Di Cesare e i dossier del Domani: ecco il podio dei peggiori
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Non lo facciamo mai ma questa settimana oltre ai tre da podio non possiamo non dare una menzione speciale per un affezionato della nostra rubrica: Aboubakar Soumahoro, il parlamentare con gli stivali approdato in parlamento per difendere i diritti degli immigrati e finito invischiato (suo malgrado) nella brutta inchiesta che ha travolto i suoi famigliari che (guarda un po'!) brigavano proprio coi soldi destinati agli stranieri. Nei giorni scorsi l'ex verde, oggi deputato del Gruppo Misto, è intervenuto in Aula contro la "bianchizzazione" del pensiero puntando il dito contro il governo Meloni (video). "Il razzismo - ha detto - si esprime attraverso il pensiero della bianchizzazione, ed è quel pensiero che ritiene che la luce è bianca, mentre l'oscurità è nera". Ogni commento è superfluo. Passiamo quindi alla terna del podio dei peggiori.

Al terzo posto questa settimana troviamo i quattro esagitati che hanno contestato il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, durante la presentazione del suo libro La scuola dei talenti a Roma con il vicepremier Matteo Salvini. Per loro il diritto di parola è un optional. "Lui è il mio ministro", ha urlato Giulia Mingozzi. "Dovrebbe rispondere a me e agli insegnanti, che hanno fatto delle domande ben precise". La ragazzina, che non frequenta più le superiori ma il secondo anno di Scienze politiche, se la prende però con la persona sbagliata: Valditara non è il ministro dell'Università. Figuraccia a parte il peggiore della cricca è sicuramente Christian Raimo che nel 2022, due giorni esatti dopo il giuramento del governo Meloni, su Twitter scriveva: "Ministro dell'Istruzione, da ora in poi sappi che io a scuola insegno solo storia militare per formare le truppe scelte che domani vi verranno ad assediare". Dalle minacce ai fatti.

A proposito di cattivi maestri al secondo posto ne troviamo un altro: Donatella Di Cesare, docente di Filosofia teoretica all'università "La Sapienza" di Roma che spesso vediamo su La7 pontificare contro il governo. Su X ha ricordato così la brigatista Barbara Balzerani: "La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee". Nel leggere un post del genere non possiamo non porci il problema sull'opportunità che una docente con queste idee abbia nelle sue mani la formazione dei nostri studenti. Le aule non dovrebbero essere palestre di indottrinamento. E certe nostalgie, come anche certi professori, non dovrebbero più salire in cattedra.

Al primo posto abbiamo la cricca del Domani e il suo editore Carlo De Benedetti che nei giorni scorsi ha difeso la libertà (di dossieraggio) dei suoi giornalisti. Appena e è scoppiato lo scandalo dei dossier, l'Ingegnere se ne è uscito subito con un comunicato stampa per ribadire "l'importanza di difendere il fondamentale diritto alla libertà di stampa". Sacrosanto, per carità. Poi, però vai a leggere le carte della procura di Perugia e scopri che il "team investigativo" del Domani si faceva correggere gli articoli dal capo dell'Antimafia Antonio Laudati e dall'ufficiale della Giudiziaria Pasquale Striano.

E badate bene: i due, Laudati e Striano, erano pure le "fonti" che passavano i documenti allo stesso "team investigativo" e che, una volta pubblicati gli articoli, facevano partire le indagini. Per carità, noi rimaniamo garantisti e speriamo che non sia così. Ma se fosse vero, altro che libertà di stampa!

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