“Uccidere un fascista non è un reato”. Dai collettivi ennesima vergogna nelle università

Al Campus Einaudi di Torino i collettivi di sinistra hanno cercato di impedire un regolare volantinaggio del Fuan con i soliti slogan anni Settanta

“Uccidere un fascista non è un reato”. Dai collettivi ennesima vergogna nelle università

Continuano le manifestazioni antidemocratiche della sinistra nelle scuole, dove una certa parte politica vorrebbe l'insediamento ufficiale del pensiero unico. L'ultimo esempio si è verificato al Campus Luigi Einaudi di Torino, dove si è verificato l'ennesimo caso di aggressione verbale agli studenti di destra del Fuan-Azione Universitaria, da parte dei soliti centri sociali e dei collettivi, che erano impegnati nel volantinaggio per le elezioni studentesche.

Lo spartito è sempre il solito, il tentativo è quello noto: impedire che nelle università ci sia anche un pensiero divergente da quello dominante, imposto dalla sinistra, spesso quella più estrema. Il tam-tam nelle chat dei collettivi è partito nel poco dopo le 17. "Ci sono i fasci, venite all'Einaudi", hanno iniziato a scrivere. Al campus universitario torinese, intanto, si alzavano i ben noti cori in favore dei massacri delle foibe e del maresciallo Tito. "Uccidere un fascista non è reato", "Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco ma coi fascisti dentro, sennò è troppo poco", "Fascisti carogne tornate nelle fogne", "Il maresciallo Tito ce l'ha insegnato, infoibare i fascisti non è reato", e così via.

Niente di nuovo, visto che si tratta dei soliti slogan degli anni Settanta che vengono ripresi e rimarcati a ogni occasione, senza che una certa sinistra abbia il coraggio di dissociarsene. Il volantinaggio degli studenti del Fuan-Azione Universitaria, storica lista di destra presente in Ateneo, era stato regolarmente comunicato all'università degli Studi di Torino ed aveva lo scopo di presentare le proposte elettorali in vista delle votazioni del 28, 29 e 30 marzo.

Ancora una volta, un volantinaggio pacifico ha avuto una reazione violenta da parte degli antagonisti, che cercano lo scontro per effettuare la solita narrazione vittimistica che vede i media mainstream puntare costantemente il dito contro le organizzazioni di destra. "Abbiamo assistito ad tentativo di impedire con la violenza un nostro volantinaggio. Ovviamente la nostra risposta è stata ferma e determinata, non ci siamo fatti intimidire e abbiamo continuato a distribuire agli studenti di passaggio il materiale elettorale, è inaccettabile però che simili situazioni possano avvenire, specialmente in uno spazio universitario", spiegano i rappresentanti degli studenti del Fuan-Azione Universitaria.

La ricerca del monopolio della sinistra è martellante, come spiegano dal Fuan: "Non è la prima volta che i collettivi universitari di estrema sinistra provano a zittire con violenza, minacce e intimidazioni, chi ha la sola colpa di non pensarla come loro.

Oggi abbiamo ribadito con la nostra presenza fisica che l'Università non è il luogo in cui imporre il pensiero unico e che non ci arrenderemo, continuando a rappresentare, come facciamo da sempre, la voce di tutti gli studenti liberi in Università".

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