"Tu, tu non mi basti mai, davvero non mi basti mai". La canzone di Lucio Dalla potrebbe essere il nuovo slogan musicale della Regione Siciliana, alla quale i dipendenti davvero non bastano mai.
E' una eterna e insaziabile ricerca di personale. Non importa se al momento ci siano oltre 16mila dipendenti, a cui si aggiungono circa 1900 dirigenti (che messi a confronti con i 3mila della Regione Lombardia sono una enormità), il must è assumere.
E lo ha riscoperto la Regione quando si è accorta che ci sono uffici di musei, parchi e soprintendenze senza "guida". Il tutto quando la stagione turistica è alle porte.
All'appello mancano i "vertici" in 38 strutture centrali e periferiche. E così, alla stessa stregua di quello che fece dieci giorni fa il direttore generale del Dipartimento dei Trasporti, Vincenzo Falgares (avviando la ricerca di "regionali interessati a trasferirsi da un ufficio all'altro", cioè camminatori), anche il dirigente generale del dipartimento Beni culturali, Gesualdo Campo si è visto costretto a indire il nuovo "bando": AAA dirigente cercasi.
Come spiega il Giornale di Sicilia, senza "testa" ci sono "uffici importanti per la gestione di attività dei parchi archeologici di Pantelleria, Segesta, di musei ad Agrigento e Palermo, di soprintendenze in vari parti della Sicilia".
Ma per alcune sedi che scarseggiano di personale, ce ne sono altre che invece sono più affollate di un autobus nell'ora di punta. Un esempio su tutti: alla Soat di Castelvetrano (sezione operativa di assistenza tecnica gestito dall'assessorato all'Agricoltura), si contano addirittura 120 dipendenti, dirigenti compresi.
In realtà, più che la voglia di personale, ciò che causa l'ennesima richiesta di uomini è un ingranaggio bloccato. Si tratta della mobilità. Se un ufficio richiede un dipendente a un altro ufficio della Regione serve il nulla-osta del dirigente, che difficilmente viene concesso. E così l'apparato si blocca.
Accanto allo spreco di personale e all'infinita ricerca di dipendenti, in Sicilia c'è un altro primato. Riguarda il parlamento siciliano e, in tempi di spending review e antipolitica, fa sobbalzare dalla sedia.
Cinquanta minuti in tutto, dieci minuti al mese: tanto (pochissimo in realtà) hanno lavorato da gennaio a oggi i nove deputati della commissione per la qualità della legislazione dell’Ars.
Una commissione che, di sole indennità, grava sulle tasche dei contribuenti per 250mila euro. Secondo il resoconto delle riunioni, riportato nel sito ufficiale della Assemblea regionale, la commissione si è riunita il 22 febbraio scorso per la prima volta dalle 12.10 alle 12.30 e Il 13 marzo dallle 15.30 alle 16. Stop.
La commissione è stata costituita nel 2008 e si propone come compito quello di giudicare l'omogeneità, la semplicità e la chiarezza dei disegni di legge del parlamento siciliano. Delle due l'una: o i disegni di legge sono semplicissimi e chiarissimi oppure l'utilità della commissione è scarsa.
E se a ciò si aggiunge che tra il primo maggio 2011 e il 30 aprile 2012 l'Ars ha approvato 34 leggi, di cui 22 di iniziativa parlamentare e ha presentato
185 disegni di legge (secondo il "Rapporto annuale sullo stato dell’attività legislativa e parlamentare"), la domanda nasce spontanea: a che serve la Commissione per la qualità della legislazione dell'Ars?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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