Von der Leyen: "Subito fondi per l'emergenza. E c'è il Recovery"

Dopo la Romagna, la presidente della Commissione Ue in visita a Venezia prova a rassicurare il governo, ma puntualizza: "I miliardi del piano servono a ridurre i rischi"

Von der Leyen: "Subito fondi per l'emergenza. E c'è il Recovery"
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La visita della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen, la solidarietà, la vicinanza di Bruxelles dopo il disastro. Ma resta da capire in che misura e con quali strumenti l'Europa possa dare un aiuto economico all'Italia negli interventi post alluvione. La premier Giorgia Meloni sorvola le aree devastate con la presidente della Commissione e col governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, e definisce «preziosa» la visita della commissaria. «Il sostegno dell'Unione può essere in questa fase molto importante: noi nelle prossime settimane, fatta la stima complessiva dei danni dell'alluvione faremo la richiesta dell'attivazione del fondo di solidarietà, cui purtroppo l'Italia ha già dovuto accedere altre volte», dice Meloni. «Credo che sia stato importante che Von der Leyen vedesse coi suoi occhi l'estensione del problema e i problemi multiformi - aggiunge - perché avremo bisogno di un occhio di riguardo su questa regione, sugli altri fondi, dai fondi di coesione in poi, penso al tema agricolo». Resta da definire quali e quanti saranno i finanziamenti europei effettivamente utilizzabili per l'Emilia Romgna e per la prevenzione di tutte le altre aree a rischio. Per ora, precisa Chigi, non esistono ancora bozze di decreto sulla ricostruzione. «Sarà possibile usare i fondi di coesione, i fondi di emergenza per l'agricoltura e i Fondo di solidarietà europeo - spiega von der Leyen - Al momento si tratta di lavorare insieme sulla prima urgenza. Per questo è necessario attivare il fondo di emergenza per l'agricoltura. Penso poi che sia appropriato attivare il fondo di solidarietà. Sappiamo che per questo fondo è sempre necessaria una valutazione dei bisogni e dei danni. Anche i fondi di coesione possono essere utilizzati». E poi, dice, ci sono i 6 miliardi di euro del Pnrr per l'Italia: «La riduzione dei rischi idrogeologici è un obiettivo chiave del piano italiano di ripresa e resilienza, particolarmente importante se si considerano la frequenza e i danni umani ed economici molto significativi dei disastri legati alle alluvioni che hanno colpito il Paese». Il pacchetto di miliardi è «destinato a ridurre i rischi di inondazioni e frane. Per esempio, sarà ripristinato il letto del fiume Po, con interventi di rimozione del cemento e riattivazione del verde lungo le rive, per lasciare spazio alla natura. L'area sarà messa in sicurezza, limitando l'eccessivo consumo di acqua e di suolo che ha aumentato il rischio idrogeologico della regione». Insomma, la fetta più grossa degli aiuti Ue in realtà è quella dei fondi che l'Italia stessa ha richiesto col Piano, su cui l'esecutivo Meloni sta limando le modifiche necessarie da inviare a Bruxelles. Ma su 6 miliardi, quelli destinati effettivamente al rischio idrogeologico sono 2,5 e sia la presidente del Consiglio che il ministro per il Pnrr Fitto avevano chiarito che non si possono spostare da una voce all'altra e usare per l'emergenza. Il Piano non è lo strumento adatto, avevano precisato. Quando alla rinaturazione del fiume Po citata da Von der Leyen, questa non comprende interventi di costruzione di casse di espansione e di dighe per gli altri i fiumi che sono esondati. Non è dunque nemmeno questo un intervento d'urgenza per l'alluvione. Il presidente Bonaccini riferisce invece che «Von der Leyen ci ha rassicurati con il fondo di solidarietà europeo a cui si accede quando ci sono calamità naturali di queste proporzioni. Questo tema del fondo di solidarietà europeo nel 2012 dopo il terremoto ci fece ottenere circa 700 milioni di euro, proprio da quel fondo che ieri von der Leyen ha rassicurato che verrà utilizzato.

E poi c'è un nuovo fondo, con la nuova Pac c'è un fondo di alcune centinaia di milioni di euro che riguarda anche quello le emergenze particolari, al quale abbiamo chiesto di poter accedere. Infine ha parlato anche di altri strumenti. Utilizzeremo tutto quello che serve».

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