Nel giorno dell'anniversario dell'attentato alle Torri gemelle, l'America torna a tremare. L'Isis, infatti, ha affermato di aver lanciato proprio oggi una serie di attacchi telematici contro siti istituzionali Usa, tra cui le banche dati dell’Fbi e della Casa Bianca. La notizia è stata lanciata da alcuni. Lo si apprende da alcuni account Twitter che si dicono affiliati al gruppo jihadista.
In attesa di conferme o smentite da parte delle autorità Usa, si accavallano sui social network notizie della "campagna di attacchi telematici" condotti dall’"Esercito islamico elettronico" e dagli "Hacker del Califfato" con la parola d’ordine in arabo e in inglese "L’America sotto attacco".
Secondo le fonti, non verificabili in maniera indipendente, i tecnici informatici dell’Isis hanno violato le banche dati dell’Fbi, della Casa Bianca, della Cia e di banche saudite (tra cui la Amarah Bank) con sede negli Stati Uniti.
Nei vari messaggi apparsi nelle ultime ore si lancia un ultimatum alle autorità americane di "smettere gli attacchi contro musulmani entro sette giorni".
In caso contrario, si legge nei post, saranno divulgate informazioni segrete su agenti Cia e Fbi nel mondo, sui conti bancari segreti di principi sauditi, informazioni sulla vita privata della coppia presidenziale Barack e Michelle Obama, dettagli delle operazioni dell’aviazione e dell’esercito americano, dell’agenzia spaziale Nasa, dell’autorità portuale di New York.A riprova della loro serietà, i presunti "hacker del Califfato" hanno pubblicato sui loro account email personali di Barack e Michelle Obama e i numeri dei telefoni cellulari della First Lady.
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