Istat: inflazione a +0,8% Dato più basso dal '59

Confermando il dato diffuso alcuni giorni fa, l’Istat spiega inoltre che ammonta a 0,4 punti percentuali il tasso d’inflazione medio annuo che il 2010 eredita dal 2009. Il dato è legato al riaccendersi delle tensioni inflazionistiche negli ultimi mesi del 2009

Istat: inflazione a +0,8% Dato più basso dal '59

Roma - Il tasso di inflazione medio annuo per il 2009 è pari a +0,8%. Lo conferma l’Istat dopo le anticipazioni dei giorni scorsi. La variazione può essere scomposta in due componenti: la prima è pari allo 0,2% e rappresenta l’eredità del 2008. In altri termini, se nel corso del 2009 non si fossero verificate variazioni congiunturali dell’indice generale dei prezzi, la sua variazione media annua rispetto al 2008 sarebbe stata comunque positiva, e pari proprio allo 0,2%. La seconda componente, la cosiddetta inflazione propria dell’anno 2009, pari allo 0,6% rappresenta invece la parte dell’aumento dell’indice generale misurato in media d’anno che è attribuibile alle dinamiche di prezzo realizzatesi nel corso del 2009. Il lieve aumento dell’effetto di trascinamento dell’inflazione dal 2009 al 2010, rispetto a quello stesso effetto misurato tra il 2008 e il 2009, si deve al riaccendersi delle tensioni inflazionistiche negli ultimi mesi dell’anno appena concluso.

A dicembre volano treni e assicurazioni Nell'ultimo mese del 2009 sono volati i prezzi dei biglietti dei treni e delle assicurazioni. Per i servizi ferroviari si è registrato un aumento del 6,3% su novembre e dell’11,9% su dicembre 2008. Per le assicurazioni, nel complesso si è registrato un +0,7% sul mese e un +5,4% su dicembre 2008. Le assicurazioni sui mezzi di trasporto sono aumentate dello 0,8% su novembre e del 5,9% su dicembre 2008.

Settore per settore Al netto della componente energetica e degli alimentari freschi, il tasso tendenziale di crescita dei prezzi al consumo rimane anche a dicembre stabile all'1,3%. Gli incrementi più rilevanti hanno interessato i prezzi delle bevande alcoliche e tabacchi (più 1,8 per cento), della ricreazione spettacoli e cultura (più 0,7 per cento) e dei trasporti (più 0,5 per cento).

Diminuzioni su base mensile si sono registrate, al contrario, per i prezzi delle comunicazioni (meno 0,4 per cento), dell'abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 0,2 per cento) e dei servizi ricettivi e di ristorazione (meno 0,1 per cento).

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