Mark Perna
Il look non è certo quello di un maggiordomo distinto, ma sull'efficienza il nuovo Google Home se la gioca alla pari, o quasi. L'assistente vocale dell'azienda californiana, finalmente disponibile anche nel nostro paese in lingua italiana, punta a cambiare le abitudini dei consumatori offrendo un'ampia gamma di servizi. Lo speaker intelligente di Google può infatti aiutarci in diversi modi. Basta semplicemente impartire comandi usando la voce per essere informati sugli impegni della giornata che abbiamo messo in agenda, ma anche conoscere le ultime notizie, il tempo stimato per arrivare al lavoro, le condizioni metereologiche e molto altro ancora. A Google Home possiamo chiedere perfino di raccontarci una barzelletta, ma non è per questo motivo che è stato inventato.
Il dispositivo sviluppato dalla società americana punta a conquistare un ruolo centrale all'interno della casa trasformandosi in un versatile telecomando universale in grado di controllare diversi oggetti connessi alla rete domestica. Anche in questo caso usando solo la voce possiamo comandare l'accessione e lo spegnimento delle lampade Philips Hue, aumentare o diminuire la temperatura: Netatmo ha già annunciato di aver attivato i suoi termostati intelligenti (gli utenti possono utilizzate comandi come «mantieni il mio Termostato a 20 gradi», «alza la temperatura di 5 gradi» o «dimmiqual è la temperatura interna»), presto faranno lo stesso Nest o Tado. Ma anche si potrà far accendere il televisore per vedere direttamente la nostra serie TV preferita: basta che l'apparecchio sia inseribile nella lista dei device intelligenti.
Le possibilità sono molte e aumenteranno sensibilmente nei prossimi mesi grazie al crescente numero di prodotti che Google Home supporterà, come le telecamere di sorveglianza, gli elettrodomestici e i sensori di sicurezza, da quelli che rilevano il fumo a quelli che avvisano in caso di allagamento. Insomma, Google Home vuole sedurci non solo presentandosi con un servizievole maggiordomo che ci parla, ma anche aiutandoci nelle questioni quotidiane. All'assistente possiamo chiedere ad esempio quali ingredienti usare per preparare il tiramisù senza dover aprire un libro di ricette, ma anche di ricordarci il compleanno della suocera o la scadenza della polizza assicurativa. Particolare rilevante (soprattutto dopo quello che è successo in questi giorni): Google assicura che il Home sarà capace di spiare le nostre abitudini solo quando noi lo risveglieremo al comando di Ok, Google. Una volta spento si chiuderanno anche le sue orecchie, preservando dunque la nostra privacy familiare. Ed anche risparmandoci da messaggi pubblicitari indesiderati, iviato da un algoritmo in ascolto.
I due dispositivi lanciati sono Google Home e Google Home Mini, rispettivamente venduti a 149 e 59,99 euro, sono i primi ad arrivare nel nostro Paese, ma il trend degli assistenti vocali domestici è appena all'inizio. Secondo le stime della società di ricerca Arizton, il settore degli speaker «intelligenti» potrebbe valere oltre 2,9 miliardi di dollari entro il 2019, una torta che fa gola in molti.
Amazon, che detiene attualmente oltre il 70% del mercato americano con i prodotti Alexa è pronta ad espandere il proprio dominio anche oltreoceano (in Italia arriverà probabilmente prima dell'estate), ma della partita vuole essere anche Apple che ha reso disponibile da poco il suo HomePod per ora venduto solo in USA, Australia e Regno Unito. Anche Microsoft con Cortana e Samsung con Bixby, vogliono giocare un ruolo da protagonisti.
I giochi sembrano piuttosto aperti, di sicuro parlare con un totem domestico tuttofare diventerà presto una consuetudine alla quale conviene abituarsi. Speriamo solo che quest'ultima innovazione non azzeri del tutto il dialogo tra umani già ampiamente minacciato dalla relazione patologica che abbiamo nei confronti dello smartphone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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