Jazz da Atelier con il sax di Gianni Basso

Senza dubbio Gianni Basso è il più importante tenor-sassofonista italiano. Dagli inizi in Belgio sul finire degli anni ’40 all’orchestra di Gorni Kramer, dallo storico quintetto Basso-Valdambrini, il primo gruppo di jazz moderno italiano, alle incisioni con i grandi afro-americani, il tenore Basso si è sempre distinto per una «voce» personale e per un sound riconoscibile, leggero negli esordi e più rotondo e tornito nella maturità. Proprio Basso, accompagnato da Dino Piana (trombone), Gianluca Tagliazucchi (pianoforte), Luciano Milanese (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria), è oggi l’ospite di giornata di «Atelier Musicale» (ore 17.30), rassegna tra jazz e musica accademica giunta alla sua 15esima edizione. La filosofia alla base della kermesse che quest’anno ha fatto ritorno nella sua sede storica, l’Auditorium della Camera del Lavoro? Riunire sotto lo stessa insegna grandi nomi del jazz e artisti emergenti. Non a caso, la parte più propriamente jazzistica della rassegna (sempre al sabato alle 17.30) affiancherà ai progetti di Basso, del pianista Enrico Intra e del clarinettista Gabriele Mirabassi, gruppi nuovi come quello composto da Umberto Petrin (pianoforte), Giovanni Falzone (tromba) e Achille Succi (sax), o il trio del pianista Claudio Filippini.

Da tenere d’occhio anche il progetto trasversale dedicato ad Eric Dolphy firmato dal Marco Visconti-Prasca Ensemble, l’omaggio ad Armando Trovajoli del trio internazionale di Antonio Faraò, e la lettura musicale del Gattopardo che verrà proposta dal pianista Salvatore Bonafede. Info: 348-3591215.

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