Bala Murghab - Dopo un duro scontro a fuoco tra i militari italiani e un gruppo di insorti, nell’avamposto italiano denominato Highlander di Bala Murghab, nell’ovest dell’Afghanistan, il caporalmaggiore Luca Sanna è rimasto ferito a morte. Un altro militare è gravemente ferito. Sale a 36 il numero dei nostri soldati morti dall’inizio della missione, nel 2004, a oggi. Il 2010, con 13 italiani deceduti, è l’anno più nero per i nostri militari.
La vittima Fuciliere e volontario di truppa, Sanna era nato il 4 novembre 1978 a Oristano. Sposato con Daniela Mura, viveva in Friuli Venezia Giulia, a Lusevera (Udine), a circa 30 chilometri da Cividale del Friuli, sede dell’8° reggimento alpini. Militare esperto, era stato impiegato in altre missioni in Afghanistan, dove aveva svolto sempre ruoli operativi.
Sposato da quattro mesi Sanna si era sposato appena quattro mesi fa, nel suo paese, Samugheo. La moglie Daniela, con lui convolata a nozze a metà settembre, era una sua compaesana. Da Samugheo Luca Sanna, mancava ormai da diversi anni. Aveva prestato servizio militare nell’aeronautica poi era rientrato in famiglia e successivamente aveva deciso di arruolarsi nel corpo degli alpini. Dopo le nozze, a settembre, si era stabilito a Udine con la moglie. A Samugheo la sua famiglia è molto conosciuta. Il padre, Antonio Sanna, gestisce coi figli Dario e Giuseppe un’officina e carrozzeria. Ex emigrato, Antonio Sanna vive con la moglie Rita, di origine pugliese, ed ha anche un’altra figlia, Patrizia.
Ucciso da terrorista in divisa Secondo il ministro della Difesa Ignazio La Russa il caporalmaggiore Lanna è stato ucciso da un terrorista in uniforme dell’esercito afgano. Al momento sono due le ipotesi ancora al vaglio degli investigatori: o che il terrorista non fosse un militare ma indossasse l’uniforme, oppure - "meno probabile" - che fosse un infiltrato nell’esercito afgano, arruolatosi proprio per compiere azioni di questo tipo.
Avamposti sotto attacco Italiani sotto attacco in Afghanistan "perché per la prima volta dopo tanti anni non siamo più solo dentro le basi fortificate ma miriamo a controllare il territorio e a fare in modo che effettivamente la popolazione afghana possa rientrare nei propri villaggi, il che significa avere avamposti di pochi metri quadrati difesi dai militari italiani e dai militari afghani e quindi più facilmente soggetti ad attacchi, sparatorie e conflitti con insurgents". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, commentando al Tg1 l’uccisione del militare italiano. Gli insorti, ha spiegato La Russa, "fin quando erano lasciati padroni del campo naturalmente in quella zona non erano particolarmente pericolosi, ma nel momento in cui gli sottrai il controllo del territorio, come un lupo ferito cercano di azzannare".
Gli alpini dell'8° Reggimento La task force che presidia l'avamposto è composta da alpini dell'8° Reggimento di stanza in Italia a Cividale del Friuli.
Il cordoglio di Napolitano Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa la notizia ha espresso "i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del militare caduto nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, e un affettuoso augurio al militare ferito".
E quello di Berlusconi "Esprimo a nome mio personale e di tutto il governo - dichiara il premier Silvio Berlusconi - profondo dolore per la morte di un nostro soldato in Afghanistan mentre svolgeva un’importante missione di pace per la stabilità e contro il terrorismo. Alla famiglia vanno il mio cordoglio e la mia vicinanza, e al militare ferito i miei auguri di pronta guarigione. Ai militari impegnati nelle diverse missioni - aggiunge il premier - rinnovo l’appoggio e la gratitudine di tutto il governo per la professionalità e l’umanità con le quali garantiscono libertà e sicurezza nelle più tormentate regioni del mondo".
Frattini: lotta contro il terrorismo "Si tratta purtroppo di un ulteriore, carissimo contributo pagato dai nostri soldati nella loro quotidiana lotta contro il terrorismo internazionale", ha dichiarato il ministro degli Esteri Franco Frattini.
"Il tragico episodio odierno è un ulteriore motivo per proseguire nello sforzo di stabilizzazione dell'Afghanistan ed ancor più accelerare il processo, già avviato, di transizione ed afghanizzazione che consentirà di trasferire all'esercito ed alla polizia afgani le responsabilità di sicurezza del proprio Paese", ha concluso il ministro Frattini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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