Tokyo - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a margine dell'incontro con il neoeletto primo ministro del Sol Levante, ha parlato della strage avvenuta ieri a Kabul. "Esprimo inannzitutto profondo cordoglio per i nostri sei caduti in Afghanistan. Oggi incontrando il primo ministro giapponese ha voluto subito parlare della tragedia avvenuta iera e portarmi le condoglianze sue e del suo Governo"
"Tener fede all'impegno preso" "Da parte del nostro Paese c'è la conferma a tener fede all'impegno preso con la comunità internazionale su mandato delle Nazioni Unite con compiti compiti di lotta
al terrorismo ai fini della stabilizzazione e della pacificazione
di un’area così critica". "Non credo ci sia nulla da rivedere
nella missione Italia in Afghanistan". Lo ha detto il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in chiusura
della visita a Tokyo citando peraltro un intervento di Piero
Fassino per rivelare che "non trapela nessun divisione su
questa posizione neppure da parte dell’opposizione".
"Discussione comprensibile" "Discutere l’equilibrio tra le varie
componenti - militari, civili, istituzionali - della missione
in Afghanistan credo che sia argomento degno di nota. Il che
non ha nulla a che vedere con intenzioni di ripensamento o
annullamento di un impegno che il Consiglio Supremo di Difesa
ha stabilito essere pienamente coerente e condiviso dalle
istituzioni italiane", ha sottolineato Napolitano. "Ritengo che sia comprensibile la
discussione su come reimpostare, su come rimotivare la missione
delle Nazioni Unite e non solo la presenza americana in
Afghanistan", ha argomentato il Capo dello Stato.
"Non è una guerra americana" "Non è una
guerra americana come a volte grossolanamente si dice ma è un
impegno della Comunità internazionale per la stabilizzazione,
la pacificazione e lotta contro il terrorismo". In particolare,
riguardo alla presenza dei contingenti italiani a Kabul ed
Herat, Napolitano ha sottolineato che non si tratta solo di "una presenza militare; i componenti civili di Trading, e di
Institutional Building sono sempre stati molto importanti anche
in altre aree di crisi". E questo, ha sottolineato il
Presidente della Repubblica, "viene riconosciuto al nostro
paese come apporto peculiare dell’Italia ed è la chiave per
comprendere la particolare vicinanza delle popolazioni ai
soldati italiani». E ha concluso: «Non spetta a me, ma spetta
al governo e al Parlamento una eventuale ridiscussione
sull’impegno italiano".
Domenica a Roma per accogliere le salme Il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano accoglierà domenica mattina, a Roma, le
salme dei militari italiani uccisi nell’attentato a Kabul e
lunedì parteciperà ai funerali di Stato nella Basilica di San
Paolo fuori le Mura.
Lo si apprende a margine della visita del Capo dello Stato in
Giappone. Napolitano rientrerà in Italia , come previsto,
sabato.
Portavoce Nato: "Non possiamo ridurre ora il nostro impegno" "Non possiamo permetterci di
ridurre ora il nostro impegno in Afghanistan".
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