Quell'alleanza spirituale che unisce Siria e Russia

Una delegazione russa si è recata a Damasco nei giorni scorsi per incontrare i capi delle comunità religiose. Così si rinnova la santa alleanza tra l’Islam tradizionale e le Chiese cristiane d'Oriente

Quell'alleanza spirituale che unisce Siria e Russia

Per la Siria c’è chi cerca di trovare una soluzione diplomatica a Vienna, chi sacrifica la propria vita sul fronte e chi invece prega sulle macerie di un Paese soffocato da una guerra permanente che dura ormai da quattro anni. Nell’udienza con i Cappellani militari e i rappresentanti della chiesa Caldea svoltasi in Vaticano pochi giorni fa, Papa Bergoglio aveva parlato delle “amate terre di Iraq e Siria” che vivono “un periodo particolarmente sofferto e delicato”, e ha rinnovato il suo appello alla comunità internazionale per la pace in Medio Oriente “affinché sappia adottare tutte le strategie valide al fine di promuovere il raggiungimento della pace in Paesi terribilmente devastati dall’odio, per riportare il soffio vitale dell’amore in luoghi che da sempre sono stati crocevia di popoli, culture e nazioni”. E se la Chiesa cattolica e apostolica di Roma auspica una soluzione pacifica, quelle orientali - da quella ortodossa di Mosca a quella greca di Antiochia - hanno già benedetto la guerra siro-russa contro i “bestemmiatori” – dell’Islam prima di tutto come affermano buona parte delle autorità islamiche – del Califfato di Al Baghdadi. All’indomani della votazione favorevole della Duma nell’inizio delle operazioni aeree in Siria, il Patriarca Kirill aveva definito “responsabile” l’uso delle forze armate per proteggere il popolo siriano “dagli abusi dei terroristi”.

Nei Paesi tradizionalisti e allo stesso tempo laici come Russia e Siria appunto, religione e politica si confondono nei momenti decisivi. Una delegazione russa, composta da parlamentari, politici e addetti militari, ha infatti compiuto nei giorni scorsi una visita in Siria per un programma di incontri comprendente anche le visite a rappresentanti delle Chiese e delle comunità religiose locali. Questa comprendeva il parlamentare comunista Serghei Gavrilov, coordinatore del gruppo per la difesa dei valori cristiani, e Dmitry Sablin, membro del Consiglio della Federazione e vice presidente dell’Associazione dei Veterani militari. Durante la visita in Siria, la delegazione russa ha incontrato il Vescovo Lukas di Sednaya, del Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia, e ha partecipato ad un incontro di preghiera presso la Cattedrale della Dormizione della Santissima Madre di Dio. Nel saluto rivolto agli ospiti, il Vescovo Lukas ha espresso la sua gratitudine al Patriarca di Mosca, al governo e al popolo russo, “per il sostegno fornito al popolo siriano”. La delegazione russa ha consegnato al Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia - con sede a Damasco - una partita di aiuti umanitari (derrate alimentari e soprattutto alimenti per bambini) raccolti dai parrocchiani della chiesa moscovita della Santa Resurrezione di Uspensky Vrazhek. Una parte degli aiuti umanitari sono stati consegnati anche ad un orfanotrofio per i figli dei militari siriani caduti. Durante la visita, i membri della delegazione russa sono stati ricevuti anche dal Presidente Bashar al-Assad e dal Gran Muftì della Siria, Ahmad Badreddin Hassoun, massima autorità religiosa sunnita del Paese, il quale come il suo omologo russo, il gran Muftì di Russia Talgat Tadzhuddin ha supportato moralmente l’intervento militare del Cremlino.

L’alleanza tra Siria e Russia non è solo politica e militare, ma è anche sacra.

Da questo incontro a Damasco si rinnova quel patto spirituale tra le Chiese cristiane orientali e le autorità islamiche intavolato nel giugno del 2013 all’Università di Mosca durante il quale intervennero il politologo di religione ortodossa Alexander Dugin e lo Sheikh Imran Hosein, studioso musulmano di fama mondiale.

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