L’Antitrust multa l’Ania per le intese con i periti

da Roma

L’Antitrust ha multato l’Ania, l’associazione delle imprese assicurative, con una maxisanzione da due milioni di euro per aver limitato la concorrenza nel settore del risarcimento dei danni. Il provvedimento, nella sua fase istruttoria avviata nel luglio 2004, ha preso in esame i vari aspetti degli accordi Ania-carrozzieri-periti industriali siglati per fissare tempi di riparazione dei veicoli, costo orario e tariffe delle prestazioni degli esperti. L’associazione, ha stabilito l’Antitrust, dovrà interrompere ogni attività di coordinamento a favore delle imprese assicuratrici. L’intesa Ania-periti assicurativi del 2003 è stata, inoltre, oggetto di un’altra sanzione da parte dell’Authority guidata da Antonio Catricalà. L’Ania dovrà pagare 200mila euro, mentre i sindacati dei periti importi di modesta entità (mille euro per Aicis e Snapis, 800 euro per Cnpi). Immediata la risposta delle assicurazioni. «Un provvedimento sorprendente e privo di fondamento, che dovremo necessariamente impugnare davanti al Tar», ha commentato il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai ricordando che tanto l’accordo con i carrozzieri (disdetto nel 2003 quando l’Antitrust espresse dubbi sulla sua utilità) quanto quello con i periti sono stati sottoscritti in base a un obbligo di legge allo scopo di contenere i prezzi delle polizze. Insomma, si difendono le assicurazioni, non c’era alcun interesse a mantenere alto il costo dei risarcimenti. Ora la palla passa al Tar. Ma se la multa fosse confermata chi pagherà? L’Antitrust ha multato l’Ania per aver agito limitando la concorrenza a favore delle compagnie.

Le quote associative si pagano in funzione della quota di mercato e molto probabilmente funzionerà così anche per la sanzione. I soliti noti (Generali, Ras, Unipol e FonSai) potrebbero dover mettere la mano sul portafoglio più degli altri, avendo insieme una quota di mercato del 60% circa.

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