Lasma allergica è una malattia infiammatoria delle vie respiratorie che nella sua forma più grave danneggia notevolmente la qualità di vita di chi ne soffre e può avere conseguenze drammatiche. Nella sola Lombardia si stima che oltre 450mila persone siano affette da asma e si calcola che almeno 4mila di queste vivano sotto la continua minaccia di un attacco fatale. Lasma è la più diffusa malattia cronica dellinfanzia e colpisce dal 10 al 20% tutti i bambini in Europa, USA e Australia. Questa preoccupante patologia (che comporta alti costi sul piano sociale e su quello economico) è stata al centro dellattenzione degli scienziati che assegnano ogni anno il Premio Galeno, ritenuto a ragione il Premio Nobel dei farmaci. Questanno limportante riconoscimento è andato a Novartis, che ha sviluppato un anticorpo monoclonale (nome chimico: omalizumab) molto selettivo che non solo migliora la qualità di vita dei pazienti ma riduce del 60 per cento la frequenza delle riacutizzazioni.
Il professor Rodolfo Paoletti, fondatore del premio Galeno e presidente della giuria, ha sottolineato: «Linnovazione introdotta da questo farmaco, è capace di bloccare il meccanismo che scatena gli attacchi dasma, mantenendo un alto profilo di sicurezza». La giuria, ha spiegato, è stata unanime. A sua volta il professor Stefano Centanni, cattedratico di malattie respiratore nelluniversità di Milano, ha affermato che omalizumab «rappresenta la più rilevante novità terapeutica, contro lasma allergica grave degli ultimi dieci anni. È il primo farmaco biotecnologico, permette di curare tutti i pazienti: anche quelli trattati in modo non adeguato con corticosteroidi inalatori e con broncodilatatori». In questi anni si sono aperte nuove prospettive di impiego che renderanno questo farmaco di grande utilità per altre terapie.
«Il premio Galeno è motivo di soddisfazione - afferma Mark Never, amministratore delegato di Novartis in Italia - ma siamo preoccupati che nonostante i riscontri positivi delle autorità regolatorie, Xolair non sia accessibile ai nuovi pazienti». È disponibile in 61 Paesi nel mondo non lo è più in Italia dallo scorso luglio. Alla scadenza del contratto, lAIFA, lagenzia del farmaco, lo ha sospeso per i nuovi pazienti, in attesa di una revisione del suo profilo di efficacia, sicurezza e tollerabilità, sulla base dei nuovi studi condotti da Novartis dopo la registrazione del 2006.
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