È un mestiere sempre più difficile, il nostro. Ti distrai un attimo e la notizia ti sfugge. Comincia a rimbalzare in rete, finisce sui blog, le appioppano un tag, svolazza con twitter e ad acchiapparla, la notizia, sono solo i giornali più attenti, più scrupolosi, più informati come il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, che la sbattono, saggiamente, in prima pagina.
Volete un esempio illuminante di come girano le cose nel gran mondo delleditoria «super partes»? Sfogliate con noi la rassegna stampa e fermatevi sulla prima pagina di sabato 13 marzo 2010 dei tre autorevoli quotidiani citati pocanzi: Vediamo il primo titolo, quello dellimmarcescibile Fatto Quotidiano: «Innocenzi, Masi, Minzolini. Tutti gli ordini di Berlusconi». Sommario: «Il premier indagato per concussione assieme al giornalista e al membro dellAgcom. Manovre e minacce per fermare Santoro». Passiamo al Corsera. Titolo: «Rai e premier nuova bufera» Occhiello: «Pressioni contro Annozero. Sotto inchiesta anche Innocenzi dellAgcom». Sommario: «Berlusconi e Minzolini indagati a Trani. Il premier: Qual è il reato?» E, buon ultima, ecco La Repubblica. Titolo: «Pressioni Rai, indagato Berlusconi». Occhiello: «Sotto inchiesta per concussione anche il direttore del Tg1 Minzolini e Innocenzi dellAgcom». Sommario: «Telefonate per bloccare Annozero». Titoli di apertura di tre prime pagine, ribadiamo. Supportati da autorevoli articoli di fondo: «Siamo di fronte ad unillegalità che si fa Stato, ad un abuso che diviene sistema, un disordine che diventa codice di comportamento e di garanzia per chi comanda» scriveva Ezio Mauro. E che lezione di trasparenza e rigore cronistico da Antonio Padellaro sul Fatto: «Adesso le prove ci sono. Linchiesta della Procura di Trani è un documento nitido e conseguente in ogni suo passaggio sul potere assoluto dellillegalità in Italia. Il reato che si fa Stato...».
Scusate se vi abbiamo costretto a ripassare con noi questa lezione, lennesima, di corretto giornalismo. Il motivo è piuttosto semplice: più o meno 19 mesi dopo, cioè avantieri arriva unaltra notizia. La notizia che linchiesta di Trani, quella «con le prove nitide e conseguenti», è risultata talmente aderente alla realtà da spingere lo stesso pubblico ministero a chiedere larchiviazione del presunto reato contestato al premier Berlusconi. È una notizia anche questa? Giudicate voi, lettori, che siete i veri arbitri imparziali. Ma a noi corre lobbligo, appunto, di mettervi in guardia. La notizia dellarchiviazione di uninchiesta, che era finita in prima pagina nei tre giornali più volte menzionati, sugli stessi giornali questa volta non è comparsa. Non dico unapertura, non dico un titolo a quattro, tre, due colonne ma nemmeno una «breve», che poi sono quelle dieci righe stiracchiate, che un tempo si buttavano dentro per chiudere un buco sotto un pezzo troppo corto. No, spiacenti ma quella notizia, la notizia di uninchiesta flop, di pressioni che non ci sono mai state e di un Cavaliere, sì il solito cavaliere, cui non si può contestare nulla, lha pubblicata solo il nostro quotidiano. E gli altri? Distratti. Soltanto distratti, per carità.
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