La sicurezza delle scuole riguarda anche le finestre. Lo dice senza mezzi termini Cesare Sangalli, un esperto delle norme previste dalla 626 relative agli edifici scolastici. «I parapetti delle finestre devono essere alti non meno di un metro e 10 centimetri - dice - e comunque devono essere messi in atto tutti i dispositivi che in ogni modo devono prevenire ogni caduta accidentale». Ma la situazione? Sangalli che per la sua competenza viene utilizzato come consulente in un centinaio di istituti milanesi conosce bene come stanno le cose. «Siamo lontani dalla decenza - denuncia - soprattutto nelle strutture dipendenti dal Comune. A cominciare dagli adeguamenti antincendio, per quanto riguarda ad esempio le scale di sicurezza e le porte duscita non adeguate: ci sarà un 10 per cento delle scuole in possesso della certificazione, un altro 10 per cento ha in corso la domanda. Ciò significa che l80 per cento delle scuole è fuori norma. Nel 1990 cera un piano di adeguamento delle strutture, ma tutto si è fermato: solo in questi ultimi anni si sta cercando di recuperare». E chi dovrebbe fare i controlli? «I vigili del fuoco - dice lesperto - ma se dovessero intervenire la maggior parte delle scuole dovrebbe essere dichiarate inagibili». Per lesperto poi manca una vera consapevolezza della gravità del problema, a cominciare dai presidi e dagli operatori scolastici per i quali questa è una materia troppo ostica. «Sarebbe necessario formare il personale a riconoscere i presupposti della sicurezza - continua Sangalli -.
Un esempio che quasi sempre sfugge? Manca un insegnante e si smistano gli alunni in altre classi. Ma lo sanno i presidi che in unaula per legge non ci possono stare più di 26 alunni, perché per ogni alunno devono essere riservati 1,8 metri quadrati?».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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