L’indifferenza presa a pugni

Da una parte c’è una donna che per anni ha subito in silenzio ogni sorta di sopruso da parte di un marito che soltanto in apparenza mostra un abito di irreprensibilità; dall’altra, una bambina vittima anche lei della violenza, ma questa volta doppia: quella fisica esercitata dal padre e quella psicologica che arriva da una madre incapace di guardare in faccia la realtà. Sono solo due storie come tante, troppe, nate dalla penna di Susanna Tamaro e ora al centro del progetto teatrale «L'Inferno non esiste?», promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità , deciso a percorrere anche l’insolita strada dello spettacolo pur di proseguire nella sua attività di denuncia della violenza, soprattutto, come in questo caso, su donne e minori.
Per la regia di Matteo Tarasco, adattati per l’occasione dalla stessa autrice e interpretati da Laura Lattuada, i due racconti della Tamaro, L’Inferno non esiste e Di nuovo lunedì, andranno in scena al teatro Tor Bella Monaca il 6 e il 7 marzo, tra una folla di orsacchiotti di peluche, simbolo di un’infanzia felice e protetta che sul palco della periferia romana, però, non trova spazio.
Si tratta invece di «una tragedia greca in un interno borghese», come l’ha definita il regista, «un pugno nello stomaco offerto dalla Tamaro che, con questi due racconti che io non avevo mai letto - ha aggiunto Tarasco - mi ha folgorato con la sua profondità di scrittura drammatica».
Un pugno nello stomaco che, nelle intenzioni del Dipartimento per le Pari Opportunità, «vuole contribuire ad aiutare le donne che subiscono violenza a prendere coscienza di essere le vittime e a trovare la forza e il coraggio di denunciare, anche il proprio partner», ha spiegato il direttore generale Paola Paduano. «La violenza sui minori - ha aggiunto - è spesso il transfer di quella esercitata sulla donna e si tratta di un fenomeno che, a fronte di grandi numeri, presenta percentuali di denuncia molto basse». Importante, quindi, la scelta di offrire gratuitamente lo spettacolo al pubblico del Tor Bella Monaca, affinché possa essere visto dal maggior numero possibile di persone, nella speranza di veicolare un messaggio forte che si è trasformato in spettacolo teatrale grazie alla concomitanza di più elementi. Da una parte c’è la scrittura della Tamaro che ha ispirato il progetto a cui Laura Lattuada lavora da un anno. «Da quando - racconta l’attrice - ho sentito il desiderio di occuparmi di qualcosa di importante. Visto che so solo recitare, ho pensato di adoperarmi per dare voce a tutte le donne che non hanno questa possibilità». Poi c’è la disponibilità totale, dimostrata fin dall’inizio, di Isabella Rauti, Capo del Dipartimento per le Pari opportunità, «che ha appoggiato e sostenuto il progetto sin dall’inizio, cioè sin da quando, non conoscendoci, ho preso un appuntamento telefonico per poterci vedere e illustrare quello che avevamo in mente». «La sua risposta - aggiunge la Lattuada - è stata immediatamente: lo facciamo.

E il progetto è andato avanti».
L’appuntamento è quindi per sabato 6 marzo alle ore 21 e domenica 7 alle 17 al teatro Tor Bella Monaca, «un quartiere difficile - ricorda il regista - che sta rifiorendo anche grazie alla presenza di questo teatro».

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