L’INTERVISTA GIANFRANCO PAGLIA

«Sono nauseato, abbiamo appena sepolto Alessandro Di Lisio, oggi ci sono stati altri soldati feriti e l'ex generale Fabio Mini attacca a testa bassa la Folgore, i comandi militari e il ministro della Difesa. Quell'ex generale mi sembra abbagliato dall'ideologia». L'onorevole Gianfranco Paglia, il tenente dei parà medaglia d'oro della battaglia somala di Check point Pasta, oggi membro della commissione Difesa, è infuriato. Le due pagine dell'Espresso in cui l'ex generale Mini accusa la Folgore di «seguire l'onda sciagurata di quelle parti... che assecondano il rambismo” lo hanno lasciato sbigottito e infuriato.
«In quell'articolo non c'è un'affermazione che stia in piedi. In Afghanistan le attività sono aumentate non perché c'è la Folgore, ma perché il 20 agosto ci saranno le elezioni. Le operazioni si intensificano perché gli insorti moltiplicano gli attacchi e il governo afghano ci chiede d'intervenire. Gli scontri si moltiplicano perché i nostri non se ne stanno chiusi nelle basi, ma agiscono sul territorio per garantire la sicurezza dei civili lavorando al fianco dell'esercito nazionale. Accusare il nostro ministro di non fare niente per la sicurezza dei nostri soldati significa scrivere falsità. Sputare veleno da dietro una scrivania mentre i nostri rischiano la vita in prima linea è ingiusto e scorretto».
Per Mini siamo prigionieri della strategia americana...
«Un ex generale deve sapere che la missione Isaf è una missione Nato e non ha nulla a che fare con la vecchia "Enduring freeedom" a controllo americano. Noi appoggiamo il governo afghano, non gli americani».
A dar retta a Mini, i parà «sono immersi nella retorica delle maniere spicce, dello show di forza fisica e armata».
«Si dovrebbe vergognare. Le sue affermazioni appartengono al repertorio d'ideologie retrò, forse la mancata candidatura nel Pd gli ha causato qualche squilibrio. I suoi toni sono assolutamente stonati. Recentemente il generale Del Vecchio è venuto con me e il ministro della Difesa in Afghanistan nell'ambito di una visita assolutamente "bipartisan". In Parlamento quello è ormai il clima che circonda la missione in Afghanistan».
Secondo Mini i nostri soldati «hanno talvolta guidato quelle parti dello stesso esercito afghano che odiano altri afghani», contribuendo ad incrementare le tensioni etniche...


«Il governatore di Herat in visita in Italia ha elogiato davanti alle commissioni Esteri e Difesa i nostri soldati e il loro comandante generale, Rosario Castellano. Ricordando l'incidente della bambina uccisa per errore, ha parlato di condotta esemplare. Quella resta una lezione per tutti, anche per Mini».

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