L’intervista Licia Nunez

Ama il sole e il caldo, da buona donna del sud. Anche se la sua bellezza nordica può trarre in inganno. È invece nel carattere e nell’impulsività che Licia Nunez fa emergere la Barletta che è in lei. Protagonista della fiction Le tre rose di Eva (12 puntate in prima serata su Canale 5, ogni mercoledì), la bella Licia si gode i favori di pubblico (5 milioni di spettatori a puntata) e, personali, di critica per il ruolo trainante e complesso di Elena Monforte.
Un personaggio morboso, in una storia di rivalità familiari e omicidi che ipnotizza i telespettatori. Ci si sente a suo agio?
«Sì. I ruoli spigolosi mi hanno sempre attirato. Essere scelta per uno dei ruoli cardine della fiction è stata un’immensa soddisfazione. Elena Monforte ha un lato oscuro, un rapporto malato con un fratello, e proprio questa sera \ arriverà a lambire la follia. Ha una personalità bipolare».
A proposito di doppia personalità: perché Licia Del Curatolo, classe 1980, decide di diventare Licia Nunez?
«Ho esordito come modella, nell’ambiente il mio cognome non è musicale, diciamo così. Inoltre il cognome Nunez è un omaggio a una persona che per me è stata speciale, in Spagna, dove ho vissuto».
Modella, una laurea in marketing e comunicazione, ora attrice. Cosa vuol fare da grande?
«Ciò che ho sempre voluto fare: l’attrice. Ma non mi fermo mai, se è per questo. Seguo un master in finanza perché penso a quando, spero tra molti anni, smetterò di recitare. E mi vedo broker».
Questa la sua parte programmatrice. Quanto a quella istintiva?
«Beh, sono uscita di casa a 17 anni, ho mollato e ripreso gli studi, mi sono laureata per sfida a mia madre che non ci credeva. E dico sempre come la penso».
Questo lo si è capito in alcune sue interviste: ha fatto coming out parlando della sua relazione con l’attivista gay-lesbo Imma Battaglia e delle sue simpatie politiche per Berlusconi...
«La prima non è stata una cosa calcolata, ho trovato naturale dirlo. E poi, penso che in un certo ambiente, come quello dello spettacolo e del cinema, la cosa giudicata veramente scandalosa sia la seconda. C’è molto conformismo».
Il successo in tv, dopo la partecipazione a Ballando con le stelle e a fiction come Incantesimo e Le tre rose di Eva, è solido. Al cinema non pensa?
«Sono stata protagonista di Goodbye Mama di Michelle Bonev, presentato alla Mostra di Venezia del 2010.

Ma il sogno è essere diretta da Giuseppe Tornatore. In tv vorrei tornare a condurre un programma di calcio (sport che amo e che ho praticato), come feci con Notti mondiali. Quell’anno l’Italia vinse. Magari porto fortuna».

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