L’Italia dei valori ancora in attesa di un confronto con la Bonino

Non è amore fra Emma Bonino e l’Idv. Non proprio come cane e gatto, ma quasi. Lei, mangiapreti e fautrice della liberalizzazione delle droghe leggere. Lui, Tonino, che strizza l’occhio Oltretevere, di certe cose non ne vuole neppure sentir parlare. A dare un’idea del clima nell’Idv verso la candidata Bonino è il senatore Stefano Pedica, coordinatore regionale del partito, fedelissimo di Di Pietro. L’incontro fra Idv e radicali doveva svolgersi questa settimana. Lo aveva annunciato mercoledì la Bonino alle agenzie. Ma il rendez-vous è slittato. Forse alla prossima settimana, forse a quell’altra. «Noi aspettiamo di essere chiamati dalla Bonino, - dice Pedica, - Quando lo farà, come ha già detto il nostro presidente Di Pietro, parleremo di tutto. L’accordo ruoterà sul nostro programma. Che è anche l’unico finora presentato dai partiti del centrosinistra», sottolinea Pedica. Di recente però è scoppiato il caso Emmatar. Il video promozionale, che mescola spezzoni del kolossal Avatar con la faccia della Bonino, è ben visibile da 2 giorni sulla home page del sito rete.radicali.it. E su Repubblica.it. Nello spot campeggiano parole chiave come aborto, liberalizzazione del droghe leggere, messaggi offensivi contro la Chiesa. Appena due minuti e 15 secondi di filmato. Ma un colpo nello stomaco per un partito come l’Idv. Pedica non la prende benissimo. Anzi: «Sulla droga, per noi non c’è spiraglio». Ma se la droga divide, la linea del Rubicone potrebbe essere quella dei valori cattolici. Alla leader radicale hanno voltato le spalle i teodem alla Binetti, Rutelli, e prima ancora l’Udc. Che farà l’Idv? «Il nostro è un partito di area laica, ma che all’interno ha anche una importante componente cattolica» sottolinea Pedica: «Quando ci incontreremo, parleremo. E poi... se ci saranno delle convergenze, entreremo nella coalizione. Altrimenti...» Altrimenti ci sarà solo l’apparentamento? «No, è da escludere. O dentro o fuori. Il nostro programma dice no al nucleare, no agli inceneritori. In difesa delle coppie di fatto abbiamo presentato in Parlamento due proposte di legge». Sì alle coppie di fatto, però non vuol dire sì al matrimonio gay. «Sono due cose profondamente diverse» riconosce Pedica.
Il programma dell’Idv, la Bonino ce l’ha in mano da un mese. Ma, altro segnale di gelo, non è che ci abbia fatto sopra le follie. In queste ore la leader radicale sta stringendo con la Federazione delle sinistre. E ieri ha incassato il sì di Tinto Brass come candidato. Di Pietro invece resta alla porta. «Aspettiamo che ci chiami - ripete Pedica - Se non lo farà, siamo in condizione di correre da soli. L’ultimo sondaggio Ipsos, 2 giorni fa, ci dà nel Lazio al 7,9 % delle indicazioni di voto». Bastano due conti per capire che senza l’Idv per la Bonino la strada sarebbe in salita. Ma se la prende alla lontana, vuol dire che l’accordo non è facile.
Chi invece marcia spedita è Renata Polverini. Ieri la candidata del centrodestra ha riscosso un grande successo nell’incontro con i rappresentanti di Confcooperative Lazio. Secondo la Polverini, il nuovo modello della sanità laziale vedrà «la valorizzazione delle eccellenze ospedaliere ma anche una rete territoriale e domiciliare dove le coop avranno un ruolo determinante».

Nella lista civica della Polverini si candiderà Olimpia Tarzia, vice presidente nazionale della Confederazione dei consultori familiari di ispirazione cristiana, presidente del Comitato per la Famiglia, già consigliere regionale dal 2000 al 2005.

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