«L’Italia mondiale farà crescere il pil»

Lo dice il commissario Ue Almunia, ma al Brasile 5 coppe non sono servite

Gian Maria De Francesco

da Roma

La conquista della coppa del mondo da parte degli azzurri potrebbe tradursi in un fattore positivo anche per la crescita dell’economia italiana. Ne è convinto anche il commissario Ue agli Affari economici, Joaquín Almunia. «La situazione sembra in ripresa - ha fatto sapere tramite il suo portavoce - e speriamo che la vittoria dia un incentivo alla performance economica e renda ancora più raggiungibile l’obiettivo di un rapporto deficit/pil sotto il 3% nel 2007».
L’ottimismo di Almunia è confortato anche dalle previsioni della banca olandese Abn Amro che nello scorso marzo aveva previsto un incremento dello 0,7% del pil italiano nel 2006 in caso di successo a Germania 2006. «La vittoria dell’Italia alla finale di coppa del mondo infonderà a consumatori e produttori la sicurezza necessaria e genererà, di conseguenza, un incremento delle spese», sottolineavano gli analisti di Abn ricordando tuttavia che i benefici effetti di Madrid si dispiegarono compiutamente nel 1983, ossia l’anno successivo.
Più moderate le stime del sottosegretario all’Economia, Mario Lettieri. «Certamente ci sarà una crescita dei consumi - ha dichiarato - e possiamo dire che varrà oltre mezzo punto di pil, ma non si possono fare valutazioni precise, sarebbe incauto». Secondo il sottosegretario, il trionfo azzurro potrebbe avere non solo risvolti positivi sul piano domestico, ma anche su quello degli scambi commerciali con l’estero. «L’immagine dell’Italia - ha aggiunto - ne beneficia e questo significa che c’è maggior simpatia verso l’Italia e gli italiani». Insomma, ha concluso Lettieri, «c’è tutto un mondo che si mette in movimento».
Anche l’economista Giacomo Vaciago si è sbilanciato sui risvolti positivi che il successo conquistato a Berlino potrà determinare. «Vogliamo scommettere - ha detto - che quest’anno l’Italia farà meglio della Francia? Vincere i mondiali fa bene, diversi economisti europei sostengono a ragione che può aggiungere mezzo punto di crescita in più». Le prospettive, quindi, sembrano incoraggianti. «L’impresa degli Azzurri - ha concluso Vaciago - fa bene alle aspettative dei consumatori e delle imprese ed è un richiamo per gli investimenti esteri».
I pareri degli esperti di economia, tuttavia, non sono univoci. Nel novero di coloro che ritengono l’affermazione mundial ininfluente ai fini della crescita del pil c’è Alberto Quadrio Curzio. «Vorrei sperare che ci fosse questa correlazione - ha affermato - ma sul piano razionale non posso che dire che mi sembra una forzatura». Secondo il docente dell’Università Cattolica, «se cosi fosse, il Brasile che ha vinto cinque coppe del mondo avrebbe vissuto altrettanti boom economici». Per Quadrio Curzio, comunque, «l’economia può giovarsi del maggior senso di sicurezza e identità nazionale scaturito dalla vittoria».


Controcorrente Tito Boeri, docente della Università Bocconi, il quale ha smorzato gli entusiasmi sostenendo che «il Paese vincitore cresce in media meno dell’altro finalista». La vittoria azzurra, ha tagliato corto, «non servirà».

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