L’Orchestra dei Pomeriggi va in trasferta con la «Quinta»

Non ci sono dubbi. La Sinfonia n.5 in do minore op.67 di Ludwig van Beethoven, semplicemente conosciuta come la «Quinta», ha un fascino particolare. Probabilmente unico. Che supera le barriere del tempo e dello spazio; dei generi e dell’anagrafe. Un fascino magnetico che ti prende dentro e fuori; ti attacca la pelle d’oca e ti fa pompare il cuore a mille. E’ sempre così, ogni volta che la senti. Perfino le innumerevoli versioni pop, irradiate dall’etere e dalle hit parade dagli anni Settanta in qua, non sono riuscite a guastarla. Anzi, piuttosto hanno contribuito a diffonderne il verbo universale, questo si terribilmente efficace. Perchè quest’opera del genio tedesco, composta a cavallo del 1807, ha anticipato la globalizzazione, che ha senz’altro i suoi lati positivi. Bene, stasera gli appassionati di classica (ma perdersi nelle definizioni al cospetto della musica totale fa ridere) e tutti gli amanti del bello in quanto tale, avranno la possibilità di godersela dal vivo, al Teatro Arcimboldi (ore 21, info: 02-641142212/214, www.teatroarcimboldi.it), eseguita dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, diretta da Antonello Manacorda. La «Quinta» sarà preceduta dalla Sinfonia n.4 in si bemolle maggiore op.60, che aprirà la serata. Si, perchè l’ensemble milanese, che abitualmente si esebisce nella tradizionale sede del Teatro Dal Verme, a due passi dal Castello, ha avuto la bella quanto stuzzicante e un po’ pazza idea di chiudere la stagione ufficiale presso la sala di via San Giovanni sul Muro aprendone un’altra, di sole cinque date - tutte a giugno - agli Arcimboldi, lassù alla Bicocca, per eseguire l’integrale sinfonico di Beethoven, «Nona» compresa. Quindi, dopo la serata inaugurale del ciclo giovedì 10, con le Sinfonie n.2 e n.3, stasera sarà la volta appunto della n.4 e della mitica «Quinta». Si continuerà giovedì 17 con l’esecuzione in successione delle n.7, 8 e 6, per concludere alla grande martedì 22 giugno con la n.1 e la n.9, quest’ultima con la collaborazione del Coro del Teatro alla Scala diretto da Bruno Casoni, e dei solisti Katherine Broderick (soprano), Romina Tomasoni (mezzosoprano), Jonas Degerfeld (tenore), Andrew Foster Williams (basso).

Sul podio, sempre Manacorda, che chiude così la sua esperienza di direttore stabile dei Pomeriggi. Pomeriggi che, diretti questa volta da Aldo Ceccato, archivieranno la presenza agli Arcimboldi con l’ultima performance, domenica 27 giugno, interamente dedicata a Tchajkovskij.

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