L’Uefa: fuori dalle coppe chi fa ricorso al Tar

Il 25 luglio termine ultimo per l’iscrizione in Europa

Gian Piero Scevola

Ancora un giorno e poi Juventus, Fiorentina, Lazio, Milan e gli altri 25 deferiti tra ex dirigenti e arbitri, conosceranno il proprio destino. Domani pomeriggio la Caf, per la prima volta in seduta pubblica, «in nome del popolo calcistico italiano» emetterà i tanto temuti verdetti dopo cinque giorni di camera di consiglio all’interno dell’Olimpico, giornate pesanti, con 12 ore continuative di lavoro, una minima interruzione per pranzare e tutto questo per la bellezza di 48 euro al giorno, perché tale è la diaria riconosciuta dalla Federcalcio ai suoi dirigenti. Il lavoro del presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Ruperto, dell’avvocato Carlo Porceddu, del professor Mario Zoppellari e degli ex magistrati di Cassazione Michele Lo Piano e Giuseppe Marziale è faticoso e stressante. I componenti si sono divisi le carte sui club deferiti, atti che vengono incrociati con la requisitoria del procuratore Stefano Palazzi e le note d’udienza e le memorie difensive presentate dagli avvocati, senza tralasciare l’ascolto delle intercettazioni.
Indiscrezioni non ne filtrano ma, secondo quanto venuto a conoscenza del Giornale, la posizione della Juventus appare indifendibile, così come pesante sarebbe quella di Fiorentina e Lazio, mentre meno complicata è quella del Milan. Il fatto che nell’illecito sportivo siano coinvolti a titolo diretto i massimi esponenti di Juve, Fiorentina e Lazio, porterebbe all’applicazione dell’articolo 6 con retrocessione all’ultimo posto del campionato, mentre per i rossoneri la responsabilità, pur essendo oggettiva, costerebbe loro solo una penalizzazione in A visto il mancato coinvolgimento di un esponente dirigenziale come Adriano Galliani.
Non ci sono ancora le sentenze, ma già si apre un dopo sentenze. Intanto l’Uefa, al termine dell’esecutivo tenutosi ieri a Berlino, ha posto il temine ultimativo di martedì 25 luglio per l’iscrizione dei club italiani. Una mazzata per la nostra federazione e per la Corte federale che aveva previsto di concludere l’appello entro il 26 o 27 luglio per far partecipare le nostre società al sorteggio del 28. Ma se l’Uefa da una parte ci tira la giacca, dall’altra arriva una grossa mano al Commissario straordinario Guido Rossi: per la partecipazione ai preliminari di Champions e all’Uefa, la Federcalcio potrà utilizzare le sentenze di primo grado, quelle della Caf, per stilare una classifica finale provvisoria nei termini giudiziari, ma definitiva per quanto riguarda i massimi organismi calcistici, Uefa e anche Fifa. E questo perché il giudizio di primo grado diventa subito esecutivo e non ha carattere di sospensione per quanto riguarda l’appello. Una finezza giuridica che l’Uefa ha condiviso proprio per evitare che tattiche dilatorie possano ritardare o addirittura bloccare i giudizi. Mentre sarà sempre possibile rivolgersi al Tas del Cio.
Ma non finisce qui perché, a giorni, è atteso un pronunciamento di Lennarth Johansson, presidente Uefa, e dell’ufficio legale della federazione europea dove verrà deciso che chi ricorre alla giustizia ordinaria, violando la clausola compromissoria e non attenendosi in modo rigoroso ai giudizi degli organi disciplinari sportivi, verrà escluso da qualsiasi competizione calcistica. Per ora, il ricorso al Tar non verrà considerato dall’Uefa, che si atterrà esclusivamente al giudizio di primo grado, nel caso del maxiprocesso dell’Olimpico, quello della Caf di Cesare Ruperto. Niente Tar, dunque, niente inciuci e nemmeno leggi che possano portare all’amnistia generalizzata perché, in questo caso, la Fifa vedrebbe un’ingerenza politica nell’ordinamento sportivo, tale da far escludere la nostra federazione da qualsiasi manifestazione mondiale, con estromissione di tutti i nostri rappresentanti dalle varie commissioni europee, la stessa nazionale, che non potrebbe partecipare alle qualificazioni europee, e anche i club, ai quali verrebbero interdette la Champions e la coppa Uefa. Proprio come successo una settimana fa alla Grecia, un esempio da non imitare.

Intanto la Procura di Napoli ha ottenuto il via libera dalla Cassazione nel conflitto di competenze con Torino e continuerà a investigare (sono pronte 300 pagine per la Federcalcio che vedrebbero coinvolti due club di medio spessore di A e due di B).

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