L’ultima dei narcos: usare le mucche per portare la droga

Corse clandestine di cavalli, traffico di fauna esotica e mucche usate come corrieri delle droga sono solo alcuni aspetti dello sfruttamento degli animali da parte della criminalità organizzata. Lo denuncia il rapporto 2010 sulla Zoomafia della Lega antivivisezione (Lav). Il maltrattamento degli animali o il loro commercio illegale frutta un giro d’affari di 3 miliardi di euro.
Il ramo delle corse clandestine di cavalli, nonostante sia in continua crescita, ha visto una diminuzione delle azioni repressive nel 2009. Il business è stimato sul miliardo di euro, ma lo scorso anno sono state solo 5 le corse bloccate per l’intervento delle forze dell’ordine. Un’unica inchiesta ha portato al sequestro di 56 cavalli e alla denuncia di 88 persone (10 delle quali arrestate). Invece sarebbero in calo i combattimenti fra cani, anche se in rete immagini e video prolificano. Lo scorso anno è stato chiuso un social network che si intitolava «Sì al combattimento fra cani». La lotta fra animali veniva descritta come «sport estremo».
«Nel corso degli anni gli scenari e i traffici criminali a danno degli animali si sono trasformati, ma resta alta la pericolosità sociale dei fenomeno zoomafioso», sostiene Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio della Lav e autore della ricerca. Secondo il rapporto appare stabile il giro d’affari legato alla gestione dei canili «illegali» e al business dei randagi. Le stime parlano di 500 milioni di euro l’anno (compreso il traffico dei cuccioli), grazie a convenzioni con le amministrazioni locali per la gestione dei canili. Nel 2009 i carabinieri hanno svolto 1.649 controlli sfociati in 565 denunce e il sequestro di 5.900 animali.
L’azione preventiva delle forze dell’ordine ha assestato un duro colpo all’importazione illegale di cuccioli dall'Est Europa con il sequestro di 886 bestiole e la denuncia di 41 persone fra trasportatori, allevatori e commercianti.
Il traffico illecito di fauna esotica, assieme al bracconaggio, produce un business di circa 500 milioni di euro all’anno. Il commercio avviene anche via internet e coinvolge leoni, tigri, serpenti boa o varani del Nilo. Un boss della criminalità organizzata ha utilizzato addirittura un coccodrillo per spaventare i rivali. Per non parlare degli accessori in vendita sulla rete realizzati con pelli di specie protette come i giubbotti di procione o le borse in pitone.
«La criminalità organizzata arriva persino a imporre gusti e scelte dei cittadini - spiega Troiano - e a mettere in pericolo la loro salute con il controllo della produzione e della vendita di sostanze alimentari di origine animale adulterate». Il rapporto Zoomafia 2010 lancia l’allarme sulla cosiddetta «Cupola del bestiame». Fra truffe all’erario o all’Unione europea, furti di animali di allevamento e commercializzazione di carni di animali malati vengono fatturati circa 400 milioni di euro. Lo scorso anno 11 veterinari sono stati denunciati, 4 dei quali arrestati in diverse inchieste. Il bracconaggio, invece, frutta 250mila euro l’anno ed esistono dei mercati abusivi di fauna selvatica, come quello di Ballarò a Palermo e a Sant’Erasmo a Napoli.
Troiano, estensore del rapporto, sottolinea pure «quelle condotte zoomafiose che vengono percepite come un pericolo diretto per le persone, quali l’uso di cani per commettere rapine, il problema della pericolosità dei cani da combattimento, il rischio per la sicurezza stradale dovuto alle corse clandestine di cavalli». Dal 50% delle Procure interpellate dalla Lav sono giunte informazioni sui procedimenti giudiziari. Nel 2009 si registrano 1.693 procedimenti per maltrattamento, uccisione e detenzione incompatibile di animali. Un dato «che rappresenta solo una parte minima delle migliaia di segnalazioni» giunte alla Lega antivivisezione.
Uno degli aspetti più incredibili è l’utilizzo degli animali, vivi o morti, per il traffico di stupefacenti. «La droga è stata nascosta nell’apparato riproduttivo di alcune mucche» si legge nel rapporto della Lav.

Non solo: i trafficanti hanno occultato la cocaina tra calamari congelati, nelle confezioni di carne in vendita sui banchi frigo dei supermercati o nascosta tra scatole di mangime per cani e gatti.
www.faustobiloslavo.eu

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica