Che fastidio parlarsi addosso, dirsi da soli che si è stati bravi, bravissimi, anzi di più. Ma se è superfluo celebrarsi, non limitarsi a lasciare ai fatti lonere di distribuire meriti e demeriti, diventa scorretto pagare lincenso con i soldi dei cittadini. La pensava così anche Piero Marrazzo, che in campagna elettorale, il 28 gennaio del 2005, andava predicando, risoluto e pure un po altero: «Se lhai fatto lhai fatto. Le comunicazioni istituzionali servono a poco e io non le farò». Bene, bravo, bis.
La teoria, però, ancora una volta, è stata smentita dalla pratica: poche settimane fa, il 18 dicembre del 2009, tutta la Giunta ha sfilato sul palco dellAuditorium con labito a festa, per la presentazione del volume «I fatti separati dalle opinioni: storie di cinque anni di governo». Ovvero una comunicazione istituzionale in pompa magna, proprio quello che Marrazzo stigmatizzava, criticava, da cui prendeva le distanze. Non solo: lincoerenza non è stata gratis, ha avuto il suo prezzo, pagato da noi tutti, stimato in circa 100 mila euro, come denuncia il consigliere regionale del Pdl Fabio Desideri: «Più che un libro sarebbe stato meglio presentare delle scuse», dice con ironia, senza mancare però troppo il bersaglio. «Il centrosinistra - aggiunge - invece di fare mea culpa e occuparsi delle questioni indifferibili prima delle elezioni di marzo, continua a spendere soldi pubblici per propagandare se stessa. Il che è tutto dire. Ci vuole un faccia color del bronzo».
Le determinazioni di spesa parlano chiaro, i calcoli si possono fare anche a mente: 18.360 euro sono stati sborsati per la stampa di 10 mila copie del volume, 10 mila esemplari da distribuire in giro per mostrare quanto bene ha fatto il centrosinistra. Non bastava questo lusso, non ci si poteva limitare a spedire la preziosa pubblicazione un po in città e un po in provincia. No, bisognava trasformare la carta in evento, sparare linchiostro con i riflettori. Ecco allora uscire dalle casse regionali 8.701 euro per laffitto della Sala Petrassi dellAuditorium Parco della Musica, una sede di pregio, di alto profilo, che però poteva essere sostituita con una qualsiasi delle tante sale di rappresentanza della Regione, a costo zero. Quasi il triplo, 23.760 euro, per lallestimento scenografico dellambiente, per far sembrare tutto perfetto, patinato, splendente. Di più: 16.560 euro sono serviti a predisporre la diretta radiofonica, per consentire ai cittadini di non perdersi il lieto momento, di gustare tanta meraviglia anche da casa o intasati nel traffico. E poi il superfluo estremo, lultimo pezzetto del puzzle dellinessenziale: 23.760 euro, dunque quanto la scenografia, più della stampa della tiratura del volume, per la realizzazione di un video istituzionale da mostrare ai presenti durante la serata di gala. Un tripudio non solo da leggere ma pure da guardare, la chiusura del cerchio, un modo per smentirsi fino in fondo. Totale, tralasciando altre voci più piccole, intorno ai 100 mila euro. «Gli assessori - chiosa Desideri - dovrebbero impegnarsi per rispondere alle interrogazioni rimaste inevase da anni, nonostante la trasparenza predicata dallex presidente stesso. Io ne ho presentate decine, e tante sono rimaste senza risposta.
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