Adesso che ha stupito tutti, forse anche se stesso, ci saluta, mette da parte la racchetta, lascia tranquilli gli arbitri di sedia e i giudici di linea: va in vacanza a godersi il 78º torneo vinto in doppio a 47 anni e tre giorni. Roba da Guinness. Jonh McEnroe, in coppia con lo svedese Jonas Bjorkman, nella finale di San Josè ha battuto 7-6 4-6 10-7 (punteggio del super-tie break che sostituisce il terzo set) il duo Goldstein-Thommas regalando ancora spettacolo e tecnica. Aggiunge una perla piena di significato, e di ricordi, alla sua collana di successi cominciata nel 1977 quando aveva 18 anni e chiusa dodici anni fa con un palmares fra i più significativi, 77 tornei di singolo vinti fra i quali 16 dello Slam (3 Wimbledon e 4 Us Open, oltre ai 9 nel doppio, sempre in coppia con Peter Fleming).
Perché questo suo fugace ritorno? «Mi son guardato allo specchio - ha spiegato -: capelli più bianchi che scuri, ma ho ritrovato il vecchio spirito quando ho saputo che Roger Clemens, a 44 anni, è il leader della nazionale di baseball che farà la coppa del mondo e ricordando che George Foreman aveva riconquistato il mondiale di boxe a 45 anni. Allora mi son detto: provaci. Ci sono riuscito».
Tornerà? Potrebbe stupire ancora. Di certo, continuerà a fare il commentatore televisivo in mezzo mondo e a essere molto richiesto per gli spot pubblicitari.
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