Erano le 4 di una domenica dellaprile scorso e la madre di unamica laveva riaccompagnata a casa in macchina dopo che, insieme alla coetanea, aveva trascorso una serata in discoteca. A 14 anni (e per fortuna) i genitori sorvegliano ancora le uscite dei figli nei locali. Ma la guardia non è mai abbastanza alta a Milano. E la studentessa non ha fatto in tempo a salutare con la mano la madre dellamica, a rientrare, a chiudersi alle spalle il portone dello stabile in zona stazione Centrale dove abita con la sua famiglia perché, nellatrio, è spuntato il «mostro». Nel caso di questa poveretta il mostro aveva le sembianze di un egiziano, un 29enne con qualche precedente per furto in appartamento. La minorenne se lè trovato davanti allimprovviso: lui era lì, le puntava un coltello contro, la minacciava, obbligandola a condurlo in cantina. Dove ha abusato di lei più volte. E, prima di abbandonarla lì, le ha preso le scarpe, i 40 euro che aveva in tasca e il cellulare.
Il giovane uomo si chiama Allah Abd Assan e lo hanno arrestato i poliziotti della Polaria a Malpensa, domenica mattina. Lui se nera tornato tranquillamente in Italia dallEgitto dove, nel frattempo, era andato a sposarsi con una connazionale. Non immaginava nemmeno, probabilmente, che gli investigatori della sezione minori della squadra mobile lo tenevano docchio da un po, monitorando tutti i suoi spostamenti. Da quando lui, una volta sola, aveva fatto lerrore - comune a molti di questi balordi, ma non solo a loro - di accendere il cellulare sottratto alla ragazzina nella cantina. Azionando così tutti i controlli attivi su quella linea da quando la giovane aveva denunciato la violenza, cioè subito dopo che era avvenuta.
La 14enne, infatti, abbandonata nella cantina dal suo stupratore e in preda a un vero e proprio choc, era riuscita a rimettersi in piedi e a raggiungere lappartamento dove abita, al primo piano del palazzo.
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