L’uomo rispolvera tutte le stagioni del classico

Daniela Fedi

da Firenze

Si può togliere la polvere al classico? «Si deve, è la tendenza del momento nella moda maschile» risponde Massimiliano Giornetti che da 4 stagioni disegna le linee uomo di Ferragamo. Così per la sfilata andata in scena ieri a Firenze dove è in corso fino a domani il settantesimo Pitti Uomo, ha mandato in passerella addirittura un frac ma nel più nuovo dei colori da sera: il blu di mezzanotte. Questo è ancora niente perché per mettere a punto i colori della bella collezione lo stilista ha studiato la tavolozza di un giovane artista, Luc Tuymans, capace di dare la leggerezza dell’acquarello anche alla pittura a olio. Per le forme si è invece ispirato al «Giardino dei Finzi Contini»: l’eleganza perfetta del tennis, la capacità di coordinare senza strafare.
Risultato? Un'immagine rilassata ma mai trasandata. «Secondo me non funziona più la regola del “formal dress for success”, ma se io andassi in Confindustria vestito come mio figlio Matteo sarei poco credibile», dice Luca Cordero di Montezemolo di passaggio nello stand Ballantyne, marchio di punta del fondo Charme controllato dalla famiglia del «presidentissimo».
Il giovane manager per la verità è molto chic nell’insolito abbinamento tra pantaloni chinos e giacca doppiopetto blu. Infatti sorride alla battuta del padre facendogli notare che ormai Ballantyne ha una proposta completa: dai capi confindustriali al classico con brio rappresentato stavolta dalla giacca in stuoia di lino naturale totalmente destrutturata che pesa quanto una camicia ma veste come il solito blazer.
Dunque il nuovo classico è una storia di costruzioni? «Non solo» recitano in coro i grandi protagonisti del made in Italy maschile.
Corneliani parte dalle forme e nella linea «Leader» accorcia le giacche e stringe i pantaloni per dare un'immagine al tempo stesso sexy e sartoriale.
Pal Zileri punta piuttosto ai dettagli sofisticati: la riga del gessato in un inedito punto di rosa e i gemelli fatti da minuscole murrine. Canali punta sulla ricerca dei materiali e per la «Exclusive Collection» propone capi a tiratura limitata (80 in tutto perché realizzati in «Esperidi», il tessuto prodotto da un'unica balla di lana d'eccezionale finezza), camicie in «Luxury cottons» (uno speciale cotone egiziano che sembra seta) e abiti incredibilmente leggeri perché confezionati in una finissima lana «setificata» perché da una rocchetta di un chilo si ottiene un filo lungo 600 chilometri ritorto poi attorno alla fibra laniera.
Quanto a Zegna che non a caso è leader mondiale dell’abbigliamento maschile, la tradizione si conferma nell’innovazione dell’alta tecnologia. C'è quindi la «I-Jacket» che ti permette di controllare l’I-pod dalla manica, il tessuto «Microlight» che non si bagna neanche a morire e asciuga in un secondo, l'abito in seta e cashmere che pesa 160 grammi e più leggero di così, vola.


Eccezionale davvero la ricerca d'immagine per la linea Z Zegna che prevede un blazer di pelle scolpito a mano da un artista (3 giorni di lavoro, tiratura limitata a 50 pezzi, prezzo al pubblico 6000 Euro), trench in pelle di canguro aerografata e gli accessori più classici (cravatte, papillon e fasce da smoking) spruzzate a mano dai colori della vera novità.

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