Laboratorio a cielo aperto: si apre oggi «Cento pittori»

È una via intrisa d’arte, anche quando è vuota. L’unicità di via Margutta l’ha fatta entrare nella letteratura (con Moravia, ad esempio) e nel cinema (Vacanze romane). È proprio nel ’53 (anno del film con la Hepburn e Peck) la strada ha ospitato la prima Fiera d’arte e, dal 1970, ha tenuto a battesimo l’associazione omonima dei Cento Pittori, che da allora promuove manifestazioni ed esposizioni su strada di grande valore storico-artistico. La mostra dei Cento Pittori, che si apre oggi (orario: 10-21), conferma la sua capacità di trasformare la celebre strada romana in una galleria d’arte all’aperto, in cui ammirare oltre 3mila opere tra dipinti a olio, disegni, tempere, acquarelli e sculture in legno e in marmo, realizzate da 110 artisti italiani e stranieri, affermati ed emergenti. Tra le personalità che con i loro cavalletti animeranno la rassegna, si possono citare almeno Frans, noto come il «pittore dell’aria», maestro nella tecnica che utilizza l’aerografo, con i figli d’arte Patrizio De Magistris, che espone accanto al padre Leonardo, e Mario Vespaziani, nipote di Alberto, presidente dell’associazione «Cento pittori via Margutta», nonché figlio del celebre acquerellista Giorgio. Espositori che hanno dunque la creatività nel dna; maestri ben noti alla critica e presenti nei libri di storia dell’arte; nuovi talenti e giovani che per la prima volta fanno il loro ingresso in tale prestigiosa vetrina dell’arte pittorica e plastica: tutti concorrono a un appuntamento storico, in cui gli stessi artisti trascorrono gran parte delle giornate assieme al pubblico, pronti a illustrare le loro opere.
Nell’abbondanza di pezzi in mostra, all’appello non manca nessun linguaggio espressivo, dal figurativo all’astrattismo, passando per il paesaggismo, la ritrattistica, il simbolismo e il surrealismo. Grande attenzione va ai giovani artisti. «Oggi, nella pittura come nella musica, è stato detto tutto - sottolinea il presidente di Cento pittori, Alberto Vespaziani -.

Ciò aumenta le difficoltà che gli artisti incontrano». La manifestazione ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Campidoglio che, la scorsa primavera le ha attribuito il ruolo di «pilastro fondante del tessuto culturale di Roma».

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