Voleva essere lo 007 della cucina stellata internazionale, quella con menu degustazione dai cinquecento euro in su. «Ma non potevo permettermelo, così ho creato una società che realizzasse cene e viaggi da sogno, raccogliendo il meglio della cucina stellata e del lusso nell'ospitalità, per ospiti capaci di permettersi di spendere in quattro giorni lo stipendio di un impiegato di un anno».
Kristian Brask Thomsen, 45 anni, danese, si definisce l'ambasciatore del lusso e della cucina stellata. In realtà è l'uomo che realizza i vostri sogni, se siete vergognosamente ricchi. Se desiderate andare a cena a Parigi, su un jet privato, dovete affidarvi alla sua Bon Vivant, un'agenzia che vi offre i migliori ristoranti da Oslo a Buenos Aires. Salterete le code, non sarete mai in lista d'attesa: per voi salette riservate con un cameriere a servirvi. «Chi si lascia coccolare dai miei eventi mondiali», dice Kristian al Giornale al telefono, mentre è appena atterrato con il suo jet a Mosca, «Non lo considero un semplice cliente pagante, ma un ospite che spesso diventa un amico perché trascorriamo, alla fine, tra hotel e tavola, molto tempo assieme. Io per almeno duecento sere l'anno, ceno con loro».
Per avere idea di un suo evento di tre o quattro giorni, guardiamo al prossimo. «È in programma ad aprile, in cinque città diverse, tre continenti, con un jet privato, due elicotteri e numerose limousine», spiega Kristian. Il fortunato viaggerà in jet a Parigi, Londra, Copenaghen, Mosca e Italia. «Un Paese che adoro, benedetto dalla migliore cucina possibile e dai migliori prodotti primi dice entusiasta il vostro stile è sacro e mi ha aiutato tanto nel mio lavoro». Potreste, quindi, cenare nei migliori stellati, i numeri uno: al danese «Noma», per anni il migliore al mondo, specializzato in alghe e pesce atlantico, allo spagnolo «el Caller de Can Roca» nella minuscola Girona, dai sapori forti e terreni. E le sere successive degusterete pietanze da orgasmo alla «Osteria Francescana» per poi, volare a Londra dove vi aspetta Gordon Ramsey nel suo «Fat Duck». E per concludere con un acuto, il tre stelle Michelin «Mirazur» a Mentone, in Costa Azzurra. Qui il finale: un party esclusivo a Montecarlo. Per l'alloggio, ci saranno i migliori hotel ad aspettarvi. Con qualche sorpresa, perché una volta a Londra, invece di dormire al Savoy, potreste decidere di farvi portare con un elicottero a Dublino, al Merrion, il più lussuoso dell'isola.
Questo sogno a cinque stelle si chiama DI:JET 3 (dinning, cena, più jet, ndr), e se volete conoscerne il prezzo, chiedete a Kristian che è talmente persuasivo, che vi convincerà a scongelare qualche azione. «Tra i miei ospiti, oltre a esserci persone molto ricche, diciamo così ricche da farvi piangere, ci sono anche piccoli industriali o anche dipendenti che sono riusciti a risparmiare molto, per poi fare una follia e spendere decine di migliaia di euro in 48 ore. E poi ci sono tanti manager, nobili ed ex nobili, milionari arabi e russi, personalità molto eccentriche, amanti delle follie a sei zeri e di tante bollicine di classe». La Bon Vivant oggi rappresenta i migliori chef stellati e i migliori hotel e resort al mondo. Basta una telefonatina di Kristian, et voilà come in una fiaba dorata, siete i primi della lista.
Kristian che è «costretto» a ingurgitare fino a quattromila calorie in un giorno per non privare alle cene gli ospiti facoltosi della sua piacevole presenza, «almeno due volte l'anno, mi disintossico in una clinica privata in Germania», non è nato ricco. Si definisce «un aristocratico della classe operaia, perché si è fatto al 100 per cento da solo, cresciuto a Mors, 360 kmq di isola all'interno di un lembo di penisola danese. «Ero un bambino solo con genitori per tre volte sposati e poi divorziai. Vivevo in un paesaggio meraviglioso, spiagge intatte e mari pieni di prelibati molluschi». La madre lancia un'agenzia di viaggi di enorme successo. Così Kristian parte e diventa «un nobile globetrotter della cucina mondiale». Viaggia e mangia, conosce civiltà a lui sconosciute e nuove culture culinarie. Poi, tornato in Danimarca, dopo un'esperienza come dj e ballerino hip hop, Kristian, prima di diventare l'uomo che realizza sogni, lavora come cameriere. Non ha un diploma e non vuole saperne di università. Accetta un praticantato di tre anni da cameriere in un ristorante di livello, mostra capacità straordinarie nel conoscere e consigliare il meglio di vini e piatti, tanto che vince diversi premi da sommelier. Lui, però, è più di un tjeneren, un cameriere. Lavora alla corte dei reali danesi, alle cene ufficiali con i capi di Stato, incontra l'ex presidente ameericano Bill Clinton che lo vorrebbe alla Casa Bianca. «Sono gli anni Novanta, anni di eccessi, nei music club di Copenaghen si spendono piccoli patrimoni in champagne, i ristoranti offrono caviale, salmone, agnello e vini francesi e italiani». A 29 anni è proprietario di tre ristoranti a Copenaghen, uno è stellato. Kristian che da piccolo sognava a occhi aperti di essere Tom Cruise, comprende quanto piaccia il lusso ai ricchi. Un settore che non risente di crisi. Diventa l'ambasciatore del lusso. Dell'esclusivo. E organizza cene pazze a base di caviale arrivato in jet dall'Iran e dolci italiani avvolti in foglie d'oro. Quando, nel 2007, Wall Street crolla, lui fa divertire i suoi broker, i milionari russi e arabi, diplomatici cinesi con cene luculliane e vini da seimila euro.
Il suo sogno irrealizzato? «Cene nello spazio, in assenza di gravità, ingoiando palline volanti di caviale e succhiando champagne da cannucce dorate, a trentamila chilometri d'altezza». Sicuramente ci riuscirà. Lui è l'ambasciatore mondiale del piacere. Altrui.
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