Lassù dove lo sci è da Coppa del mondo e la baita è stellata

La amarono i romani, ma anche santi, pellegrini e viandanti che la percorsero accanto a briganti e minatori. Loro a testa bassa su e giù per i sentieri, avanti e indietro dalle viscere della terra. Oggi la folla è la medesima ma tutti stanno, sci ai piedi e naso all'insù, a godersi il sole e il bello dei Quattromila più famosi della Alpi. Aosta è una bella sorpresa che, rubando anche solo mezza giornata allo sci, andrebbe riscoperta: solo qui mura antiche di opus quadratum incorniciano i ghiacci eterni dei monti. Succede visitando il teatro romano, ma questa Roma alpina e in miniatura conserva anche una villa romana, un criptoportico forense e tante meraviglie che ne fanno un piccolo grande «bignami dell'antichità» (www.lovevda.it). Risalendo la Valdigne è inutile riporre la macchina fotografica e conviene estrarre anche il libro degli autografi. Dopo 26 anni in valle torna, infatti, il 20 e 21 febbraio, la Coppa del mondo di sci alpino. Discesa e superG sbarcano a La Thuile, ultimo avamposto italiano ai piedi del Piccolo San Bernardo. Qui sono 160 i km di piste per la discesa e 20 per il fondo, ma alle signore del circo bianco basta la pista «Berthod 3» (www.lathuile.it) per lasciare il segno. Via dalla pazza folla, dopo aver tifato per le stelle della neve si può fare una tappa stellata (Michelin) al Café Quinson di Morgex (www.cafequinson.it): la cucina di Agostino Buillas basa su solide tradizioni la sua innovazione mentre in sala si respira l'arte antica dell'ospitalità valdostana. Senza, però, che il portafoglio pianga e vi restino quindi le risorse per buttarvi nelle lusinghe di Courmayeur.

Con 50 km per la discesa, 20 per il fondo e il Monte Bianco con i sui 4807 metri, sul tetto d'Europa le star siete voi: dal 26 al 28 febbraio si può partecipare all'Eco Freeride Tour, un workshop per avvicinarsi in sicurezza al fuori pista con guide e rider di grande esperienza (www.courmayeurmontblanc.it).