Gli straordinari vanno pagati, lo dice l’articolo 2108 del Codice civile nel quale si legge che “in caso di prolungamento dell’orario normale, il prestatore di lavoro deve essere compensato per le ore straordinarie con un aumento di retribuzione rispetto a quella dovuta per il lavoro ordinario”.
Il calcolo della remunerazione, secondo il medesimo articolo, è demandato a leggi o a norme quali i contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) e quindi varia a seconda dei settori professionali di riferimento.
A prescindere da ciò, stando all’ordinamento italiano, il lavoro supplementare diurno e notturno deve essere riconosciuto al lavoratore. Per quanto apparentemente scontato, è un tema foriero di dibattiti che si perpetua con una certa regolarità.
Straordinari non pagati
Le norme stabiliscono che, per principio, è da considerare lavoro straordinario quello prestato dal lavoratore al di là delle ore di lavoro stabilite per contratto. A titolo di esempio, tipicamente i contratti di lavoro del settore terziario prevedono 40 ore di lavoro settimanale e il lavoratore che ne svolge di più ha il diritto che gli vengano riconosciute. Un diritto del lavoratore che coincide con un dovere del datore di lavoro.
Il decreto legislativo 66/2003 impone, al comma 2 dell’articolo 4, che una settimana lavorativa non dovrebbe mai superare le 48 ore, questo significa che il lavoratore può rifiutarsi di prestare più di tali ore. Il lavoro straordinario non è obbligatorio, a meno che il datore di lavoro non abbia necessità specifiche di tipo organizzativo, aziendale o produttivo.
Come devono essere pagati gli straordinari
Stabilito che fanno stato gli accordi raggiunti in fase di negoziazione dei Contratti collettivi nazionali di lavoro che determinano le maggiorazioni a cui ha diritto il lavoratore, gli straordinari vanno indicati nella busta paga e pagati come indicato dalle norme di settore.
Alcuni contratti non prevedono una remunerazione ma la possibilità che il lavoratore recuperi il tempo dedicato al lavoro straordinario. Anche in questo caso si tratta di un riconoscimento degli straordinari e quindi il lavoratore ne ha diritto.
Il pagamento in nero o l'assoluta mancanza di remunerazione costituiscono un problema anche in fase di contenzioso.
Le conseguenze per il lavoratore e per il datore di lavoro
La situazione congiunturale può spingere i datori di lavoro a non remunerare gli straordinari oppure a remunerarli in nero. Questo ha delle conseguenze che ricadono completamente sulle spalle del lavoratore, tra le quali spiccano i minori contributi versati e anche le difficoltà di godere dell’assicurazione professionale in caso di infortunio occorso al di fuori del normale orario di lavoro.
Rischi tangibili e reali, al contrario di quelli che gravano sulle spalle del datore di lavoro il quale, non riconoscendo gli straordinari o riconoscendoli in nero, commette un illecito che prende forma soltanto in caso di denuncia.
Cosa fare se il datore di lavoro non paga gli straordinari
Ci sono diverse opzioni per ottenere il pagamento degli straordinari e tutte comprendono lo scontro con il datore di lavoro. Tuttavia, il lavoratore che volesse fare valere i propri diritti può:
- Rivolgersi a un sindacato il quale, dopo avere controllato il conteggio delle ore, formulerà una richiesta ufficiale al datore di lavoro
- Rivolgersi a un avvocato è consigliabile soltanto se il sindacato non ha ottenuto una risposta accettabile da parte del datore di lavoro
- Chiedere l’intervento dell’ispettorato del lavoro il quale, dopo le opportune verifiche, avvierà gli accertamenti di rito sull’azienda
Stabilito che il datore di lavoro non ha osservato i propri obblighi, si possono avviare le procedure necessarie per ottenere il pignoramento dei beni aziendali o di quelli del datore di lavoro stesso.
La causa di lavoro, di fatto l’atto più estremo, necessita di prove dettagliate.
La causa di lavoro
Dimostrare di avere svolto ore di lavoro, soprattutto quando sono retribuite in nero, è cosa complessa. Lo smart working può rendere più facile identificare le ore di lavoro straordinarie, perché gli accessi remoti vengono di norma tracciati ed è possibile risalire all'orario in cui sono stati creati i file ma, per completare il quadro, occorre dimostrare che il datore di lavoro ha approvato lo sforzo supplementare del lavoratore.
Occorre provare in modo inconfutabile di avere prestato ore straordinarie e, a questo scopo, possono servire anche prove di tipo documentale.
Per esempio, si possono usare documenti prodotti inequivocabilmente al di fuori del normale orario di lavoro (ricevute di consegna, bolle di carico, eccetera).
Si possono portare in tribunale anche email o messaggi che attestano l’avvenuta prestazione di ore straordinarie e, allo stesso modo, hanno valore anche le testimonianze di fornitori, clienti o colleghi.Non da ultimo, giunti davanti al giudice, si può sottoporre il datore di lavoro a interrogatorio e un avvocato abile può riuscire a ottenere il risultato desiderato.
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