La busta paga di gennaio 2023 sarà un pochino più ricca per molti lavoratori. Con il nuovo anno arrivano bonus sullo stipendio derivanti in parte da novità normative e in parte dalle festività non godute in questo mese. Il primo bonus che scatta per milioni di lavoratori dipendenti è quello per il Capodanno: si tratta di una festività non goduta, essendo caduto di domenica, e per questo spetta un’ulteriore retribuzione (solitamente un aumento di 1/26esimo, ma a stabilirlo sono i singoli contratti collettivi). Per alcuni, inoltre, c’è un ulteriore aumento dettato dal fatto di aver lavorato all’Epifania: si ha quindi una maggiorazione legata al lavoro festivo.
Un altro aumento è previsto dall’incremento del taglio del cuneo fiscale: i lavoratori con redditi sotto i 25mila euro annui (1.923 mensili) avranno uno sgravio contributivo del 3% (fino a dicembre 2022 era del 2%): se verrà applicato sin da gennaio - si attende, in molti casi, prima la circolare attuativa - vorrà dire un aumento di qualche euro (massimo 19) in busta paga. Altro bonus è quello previsto per i dipendenti pubblici: un aumento dell’1,5% dello stipendio mensile come compensazione per il mancato rinnovo dei contratti. Anche in questo caso, però, è probabile che la circolare attuativa non arrivi in tempo e che gli aumenti vengano percepiti più avanti nel 2023 come arretrati.
Tra le voci da aggiungere c’è anche l’incremento di stipendio per colf, badanti e baby sitter, che scatta con il mancato accordo sul contratto del lavoro domestico: si prevedono salari più alti dai 109 ai 145 euro mensili.
Infine, anche in questo caso solo per alcuni lavoratori, c’è la possibilità di una detassazione al 5% per i premi di produttività fino a 3mila euro. Premi, ricordiamo, che vengono erogati su base volontaria dai datori di lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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